Mentre ha preso ufficialmente il via la road map studiata dal governo per andare incontro ad un progressivo allentamento delle restrizioni anti-covid, il governo si interroga su altre decisioni da prendere, come la somministrazione della quarta dose di vaccino.
Un argomento affrontato da Roberto Speranza che ha dichiarato di aver avanzato una proposta di coordinamento agli altri paesi europei.
“Non ha senso andare in ordine sparso. Mi hanno seguito: si deciderà, dopo aver ascoltato gli esperti e le agenzie regolatorie, la settimana prossima”. Ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Oggi, venerdì 1° aprile, si apre una nuova fase con la fine dello stato di emergenza, “il Paese affronta l’epidemia ancora in corso con strumenti ordinari. Ma non significa che la pandemia è finita”, ha aggiunto Speranza.
“Cambia la gestione della pandemia provando a portarla da un regime straordinario a uno ordinario, ma con i piedi per terra perché non c’è un pulsante off che la spegne, la pandemia è ancora in corso”, ha ribadito il ministro.
Le mascherine al chiuso “le riteniamo ancora molto importanti e preziose in una fase come questa di alta incidenza: la circolazione del virus è ancora molto significativa e la mascherina è uno schermo decisivo. Al chiuso è obbligatoria fino al 30 aprile: come sempre valuteremo l’andamento epidemiologico e decideremo come comportarci”, ha aggiunto Speranza. “L’obiettivo del governo è arrivare al primo maggio e non prevedere più la mascherina, anche nei locali al chiuso: ci sono le condizioni per raggiungerlo”, dice invece il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
“La situazione degli ospedali ora è sotto controllo, ma l’incidenza è alta e le mascherine sono particolarmente utili. E infatti questo mese restano obbligatorie al chiuso”. Secondo il ministro introdurre il Green pass è stata una decisione che “ha fatto la differenza, ci ha fatto raggiungere una delle migliori percentuali di vaccinazione in Europa e nel mondo. Ci sono Paesi come Austria, Germania e Olanda dove anche in questi mesi sono stati costretti a fare chiusure dure – ha concluso – noi no, grazie alle alte coperture, figlie di un uso robusto del Green pass e dell’introduzione dell’obbligo”.