Un cattivo odore, fortissimo e persistente, che rende l’aria irresperirabile e costringe i cittadini a tenere le finestre chiuse anche in piena estate. Un fenomeno che si ripete ogni anno nella zona di Giugliano, comune a Nord di Napoli, nella cosiddetta “terra dei fuochi”, e che si intensifica proprio con l’arrivo della bella stagione, complici le temperature elevate che concorrono a rendere il clima irrespirabile. Per questo motivo l’Agenzia regionale per l’Ambiente della Campania ha pubblicato un bando per ingaggiare “annusa-odori” che possano aiutare a individuare le cause di questi misteriosi miasmi che da anni concorrono a rendere tutt’altro che salubre l’aria di quella zona. L’offerta è di 38 euro lordi, per 3 ore di lavoro.
Il timore è che l’arrivo dell’estate riproponga l’emergenza dello scorso anno, quando i cittadini esasperati scesero in piazza e i sindaci di dieci comuni del Napoletano (Giugliano, Frattaminore, Frattamaggiore, Casalnuovo di Napoli, Cardito, Caivano, Qualiano, Quarto, Calvizzano, Crispano) minacciarono di restituire le fasce tricolore.
I rilievi scientifici effettuati su aree industriali, reti fognarie e altre possibili origini non hanno dato esito: la speranza è che l’olfatto umano – specie quello di nasi supersensibili – riesca a percepire le sfumature degli afrori pestilenziali che un anno fa costringevano gli abitanti di Giugliano e comuni limitrofi a tenere le finestre chiuse malgrado il caldo.
Possono partecipare alla selezione tutti coloro che hanno compiuto 18 anni e non soffrono di allergie o malattie nasali, dalla rinite alla sinusite. Una platea potenzialmente vastissima, ma l’Arpa si vede costretta a ripubblicare in nuovamente il bando in scadenza il prossimo 3 giugno, dopo che il precedente avviso, pubblicato lo scorso marzo, è andato praticamente deserto. Solo sei gli aspiranti esamina-odori, troppo pochi per effettuare le selezioni e scegliere – dopo esami di sensibilità dell’olfatto – coloro che entreranno a far parte dell’elenco di annusatori cui si ricorrerà per studiare il fenomeno dei miasmi.
Grazie a finanziamenti regionali provenienti dal Fondo europeo Fesr, l’Arpa Campania si è dotata di un laboratorio, con sede a Caserta, che per entrare in funzione però ha bisogno di “nasi”. Nel laboratorio verrà utilizzato un olfattometro: lo strumento diluisce i campioni di aria prelevati sul campo e li distribuisce al panel di analizzatori, che dovrà esprimere la sua «valutazione olfattiva».
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