La città di Napoli conquista un altro triste primato.
Nella classifica delle migliori città italiane, in termini di qualità della vita, per bambini, adulti ed anziani, il capoluogo campano è all’ultimo posto.
Nell’ambito dei dati, presentati dal Sole 24 Ore al Festival dell’Economia di Trento, a primeggiare sono state le province di Aosta, Piacenza e Cagliari.
Piacenza è al primo posto nell’indice del benessere per i giovani: entra nella top ten in tre su 12 indicatori (saldo migratorio, aree sportive, età media al parto); scende nella seconda metà della classifica solo in alcune voci, tra cui gli amministratori comunali under 40, l’imprenditoria giovanile e i canoni di locazione (che incidono per il 19,8% sul reddito medio).
C’è la città metropolitana di Cagliari in vetta alla classifica della qualità della vita degli anziani. Raggruppa, oltre al capoluogo, 16 Comuni tra quelli che in precedenza appartenevano alla provincia di Cagliari, e conta un totale di circa 430mila abitanti.
Tra loro, gli over 65 sembrano vivere in una posizione di privilegio: su 12 parametri presi in considerazione, in sei occasioni arriva un piazzamento nella top ten. Al primato assoluto per speranza di vita a 65 anni e per percentuale di medici specialisti, e al secondo posto per quanto riguarda gli infermieri, si aggiungono risultati notevoli nel basso consumo di farmaci per malattie croniche, come nella spesa media a favore dell’assistenza domiciliare e del trasporto di anziani e disabili.
La provincia di Aosta ha ottenuto la prima posizione nell’indice della Qualità della Vita dei bambini. Un primato spinto soprattutto dalle performance eccellenti nell’edilizia e nei servizi scolastici: è prima per scuole accessibili ed edifici scolastici con la mensa, dodicesima per edifici scolastici con la palestra.
Sono queste le tre province che vincono quest’anno la sfida della Qualità della vita declinata per altrettante fasce d’età su 12 parametri statistici forniti da fonti certificate (Istat, Miur, Centro studi Tagliacarne, Iqvia).
Confermati 31 indicatori su 36 tra quelli selezionati lo scorso anno per documentare servizi e condizioni di vita. Come new entry debuttano la percentuale di edifici scolastici con mensa tra i 12 parametri che compongono la classifica dei bambini; le imprese che fanno e-commerce tra quelli per i giovani; la presenza di medici specialisti, la dipendenza rispetto alla popolazione in età attiva e i farmaci anti-depressivi tra quelli per gli anziani.