Ponticelli, dopo due anni di stop imposti dall’emergenza covid, torna a festeggiare la sua Protettrice, la Madonna della Neve.
Il culto di origine cinquecentesca, fu consacrato il 29 luglio 1788, da papa Pio VI, data in cui la Madonna della Neve fu proclamata “Patrona principale” del quartiere.
Il 5 agosto il calendario liturgico celebra la Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore anche chiamata “la festa della Madonna della Neve”.
Tra le chiese che Napoli ha dedicato a questo culto, quella di Ponticelli è la più nota e, forse, la più antica.
La festa patronale che si celebra ad agosto ha origini antiche che si perdono nel tempo, sta di fatto che questa festa, viene vissuta da tutti come un momento collettivo di riappropriazione di una identità culturale, forse, dimenticata.
Non è la classica festa rionale, così come ne esistono tante altre, il che chiuderebbe ogni ricerca di significato, è qualcosa di molto diverso. Quella di Ponticelli è una festa che vede fondersi fede, folklore, e devozione popolare.
Luminarie, fuochi d’artificio, bancarelle, bande musicali, concerti, certamente sono soltanto la cornice di una festa singolare che raggiunge il suo punto focale nella prima domenica successiva al 5 agosto: la suggestiva processione del Carro.
A Ponticelli, la celebrazione della Madonna della Neve, ha nel carro, una particolarità nella quale un quartiere che fu prima contadino, poi operaio e ora non sa più bene cosa sia, ritrova la tradizione, le sue radici, la sua identità sentendosi l’ombelico di un mondo di devozioni e piccoli “miracoli” che lo riscatta dalla sua perpetua marginalità.
E ciò che caratterizza la festa del Carro di Ponticelli, differenziandola da altre feste religiose di origine contadina che resistono nella provincia di Napoli, è lo sforzo delle centinaia di portatori che si alternano per l’intera giornata sotto la piramide.
A differenza di celebrazioni simili, come i più famosi Gigli di Nola, che affidano alla paranza il trasporto dell’obelisco, a Ponticelli, il Carro viene spostato millimetro dopo millimetro da un numero enorme di portatori che si succedono senza ordine ed organizzazione in una ressa di forza cieca e spontanea, in un contorcimento di visi e di corpi. Una profusione quasi bestiale di energia fisica e psicologica, a stento diretta dai guidatori, che fa traballare, sussultare, ondeggiare il carro, dalle cui viscere si levano lamenti di dolore e fatica. Una sorta di metafora della vita, della ricerca di un riscatto che come nelle favole più belle e antiche, non può essere gratuita, ma frutto di un cammino e di ricerca. E così per tutta la giornata, una folla di portatori si contende un posto fra i cinque pali che sollevano il Carro.
In questa settimana di festa e tributi alla Madonna Della Neve, l’Associazione “Uniti Per Vincere”, nata da un gruppo di persone che, pur non conoscendosi, si è unito per cercare di di dare un riscatto al quartiere, ha organizzato per mercoledì 3 agosto un evento musicale e gastronomico con l’esposizione di frutta che l’antica terra ci dona. Un evento realizzato con l’auspicio che avvicinando le persone alla cultura, al bello, forse qualcosa potrà cambiare.