Il corpo senza vita di Marcello Toscano, insegnante di sostegno, è stato scoperto dai carabinieri nell’istituto “Marino Guarano” di Melito: la vittima presentava ferite da arma da taglio all’addome. La notizia dell’assassinio dell’insegnante di sostegno, molto conosciuto nella cittadina anche per le cariche politiche ricoperte in passato, ha sconvolto l’intera comunità.
Sul caso indagano i carabinieri che hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza, auspicando di reperire informazioni utili a ricostruire quello che, allo stato attuale, è un vero e proprio giallo.
L’allarme è scattato durante la serata di martedì 27 settembre, quando i familiari non hanno visto rincasare il docente. Il figlio si è presentato nella caserma dei carabinieri di Mugnano alle 19.25. I militari hanno raccolto la denuncia di scomparsa, avviando immediatamente le ricerche. intorno alle 21-21.30 la figlia dell’uomo ha individuato la macchina del padre nei pressi della scuola e ha allertato i militari dell’arma che sono quindi arrivati sul posto, hanno fatto aprire i cancelli dai custodi e sono entrati da soli nell’istituto. Hanno ispezionato tutti i locali, interni ed esterni ed hanno così rinvenuto il cadavere del docente in un’aiuola.
Sposato, padre di due figli, Marcello Toscano era stato eletto consigliere comunale nel 2015 con il Pd. Prossimo alla pensione, voleva trasferirsi in Cilento un volta terminata la carriera scolastica.
“Non so cosa sia successo ma potrebbe essere stata una nota a scatenare l’ira di qualche ragazzo o qualche genitore” ha raccontato ai media il professor Andrea Cipolletti, che insegna alla scuola ‘Melissa Bassi’ di Scampia, amico ventennale di Marcello Toscano.
“Marcello a mezzogiorno ha chiesto a un suo collega di insegnargli a mandare la posizione tramite WhatsApp, probabilmente si sentiva in pericolo – prosegue Cipolletti – Abbiamo lavorato insieme diversi anni fa e le nostre mogli insegnano insieme. La sua morte è una notizia che ci lascia sgomenti. Mi ha chiamato ieri sera un suo collega dicendo che non si trovava Marcello, era stata trovata la macchina a scuola – prosegue – Il suo corpo è stato ritrovato dal figlio accoltellato e pieno di sangue. Insegno per scelta in un ambiente difficile – conclude – e proprio stamattina nell’aula della sua classe ha detto ai ragazzi che la scuola deve essere un luogo sicuro”.
Rabbia e dolore nel post del cugino della vittima, il giornalista campano Marcello Curzio: “Avevo un cugino, l’hanno ammazzato come un cane nel cortile di una scuola della Repubblica Italiana – si legge su Facebook – nella tarda mattinata di un anonimo martedì di fine settembre. Cronache da Melito, dove si muore senza un perché e tra l’indifferenza generale grazie ad uno Stato che ha abdicato da tempo. Diventato solo una sorta di participio passato: qualcosa che è stato ma che adesso non c’è più”.
L’istituto scolastico era già stato teatro di gravi episodi di cronaca in un passato recente: lo scorso mese di maggio un ragazzino di 13 anni venne ferito alla schiena con un’arma da taglio mentre era in aula da un compagno di classe, mentre due mesi prima una bambina di 11 anni fu aggredita da una coetanea nei bagni della scuola.