2 ottobre 2008, Giugliano in Campania – Lorenzo Riccio, 47 anni, marito e padre di due figli, lavora come ragioniere in un’agenzia di pompe funebri, la Russo&Co. A differenza delle altre mattine, quel giorno non accompagna il figlio a scuola, com’è solito fare tutti i giorni, perchè il piccolo rimane a casa. Si reca direttamente in agenzia, probabilmente seguito dai suoi assassini. Scende dalla macchina e si appresta ad aprire la serranda quando alle sue spalle i killer gli sparano contro una raffica impressionabile di colpi, all’incirca quaranta.
Un commando di killer entrato in azione per compiere una spedizione punitiva con un chiaro intento: mettere la firma su una vendetta trasversale.
Negli anni Novanta il titolare dell’attività era stato testimone di giustizia in un processo a elementi di spicco dei Casalesi. L’uomo aveva testimoniato contro Francesco Bidognetti, il celeberrimo Cicciotto ‘e mezzanotte e un suo affiliato, Pasquale Vargas. L’attentato fu pianificato ed eseguito dal gruppo stragista di Setola. Per assassinare Ricci fu usato lo stesso kalashnikov utilizzato sartoria di Castel Volturno per colpire sei ghanesi.
Lorenzo Riccio fu la 17esima vittima registrata dal mese di maggio dello stesso anno, dal giorno in cui i casalesi iniziarono ad attuare una serie incessante di vendette trasversali e spedizioni punitive. La prima fu l’eclatante assassinio del padre del pentito Bidognetti. omonimo del boss.
Nel luglio 2013 Giuseppe Setola e i suoi complici Giovanni Letizia, Alessandro Cirillo e Davide Granato, sono stati condannati all’ergastolo per sette omicidi, tra cui quello di Lorenzo Riccio, tutti commessi nel corso del 2008. Il boss della cosiddetta “fazione stragista” del clan dei Casalesi, Giuseppe Setola, e i suoi complici hanno incassato un fine pena mai per gli omicidi commessi nel periodo in cui il gruppo di fuoco seminava il terrore in provincia di Caserta. Gli omicidi dei quali i quattro erano imputati sono quelli di Umberto Bidognetti, padre del collaboratore di giustizia Domenico, Arthur Kazani, Zyber Dani, Ramis Doda, Antonio Celiento, Lorenzo Riccio e Stanislao Cantelli. Giuseppe Setola è accusato di avere commesso almeno 20 omicidi nell’arco di un paio d’anni, tra i quali anche la spaventosa strage di Castelvolturno dove, all’esterno e all’interno di una sartoria, furono uccisi sei extracomunitari. Un’ora prima il gruppo di fuoco aveva ucciso anche un italiano. Era la sera del 18 settembre del 2008.