• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
  • Accedi
giovedì, 30 Ottobre, 2025
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Ponticelli, l’omicidio di Carmine D’Onofrio un anno dopo

Luciana Esposito di Luciana Esposito
6 Ottobre, 2022
in Cronaca, In evidenza
0
Ponticelli, l’omicidio di Carmine D’Onofrio un anno dopo
Share on FacebookShare on Twitter

Alle prime luci dell’alba del 6 ottobre del 2021, le prime notizie che apparvero sui giornali narravano dell’omicidio di un 23enne assassinato a Ponticelli. Fu il nostro giornale a rivelare l’identità di quel giovane: Carmine D’Onofrio, rispetto al nome dichiarato all’anagrafe, era il figlio naturale di Giuseppe De Luca Bossa, fratello del killer ergastolano Tonino ‘o sicco, fondatore del clan De Luca Bossa, tuttora attivo e che annovera nel rione Lotto O la sua roccaforte.

ADVERTISEMENT

Un vincolo di parentela che inizialmente aveva introdotto il movente della vendetta trasversale, all’indomani dell’ordigno artigianale esploso nel cortile dell’abitazione del boss Marco De Micco con il chiaro intento di contestarne l’egemonia e che aveva rischiato di uccidere i figli e i nipoti del boss che erano soliti intrattenersi a giocare proprio nella zona in cui si era verificata l’esplosione.

Carmine era cresciuto ignorando la reale identità di suo padre, erroneamente convinto di essere il figlio di Giovanni, un uomo umile ed onesto ed aveva condotto una vita normale, lontana dalle dinamiche camorristiche, coltivando il sogno di diventare attore frequentando la parrocchia del rione, per poi andare incontro ad una vera e propria crisi d’identità, quando scoprì quel segreto. Seppure il suo vero padre abbia cercato di tenerlo lontano dalla malavita, in seguito al suo arresto, le cose sono andate diversamente.

Il richiamo del sangue si rivela più forte del sogno di una vita normale e Carmine, ben presto, diventa il factotum di suo cugino Emmanuel De Luca Bossa, il figlio minore di Tonino ‘o sicco, detenuto ai domiciliari. “Chicco” – questo il soprannome di Emmanuel – si serve del cugino in vari modi, non limitandosi a chiedergli di fare da autista ai figli, ma anche intimandogli di svolgere diverse mansioni per conto del clan di famiglia. Sullo sfondo una promessa: un appartamento nel Lotto O, il rione-bunker della famiglia/clan De Luca Bossa, nel quale si sarebbe trasferito con la sua fidanzata in procinto di partorire, non appena Umberto di De Luca Bossa – primogenito di Tonino ‘o sicco, arrestato insieme al padre naturale di Carmine – gli avrebbe accordato il permesso.

In quella casa Carmine trova rifugio e riparo, dopo aver messo la firma sul raid indirizzato al boss Marco De Micco, così come confessa a Giovanna, l’amica che lo raggiunge e con la quale trascorre quella notte. All’amica, Carmine rivela che quella era stata “la terza ed ultima bomba” e che a partire da quel momento, intendeva godersi la famiglia. Pare che il giovane in procinto di diventare padre avesse trovato un lavoro onesto e che intendesse fare una sorpresa alla sua ragazza.

Gli esiti delle indagini condotte dalle forze dell’ordine, nell’arco dell’anno trascorso dall’assassinio di Carmine D’Onofrio, hanno permesso sì di fermare i responsabili, a vario titolo, del suo omicidio, ma anche di delineare il profilo camorristico del 23enne figlio naturale di Giuseppe De Luca Bossa. Un giovane che, una volta discostatosi dal sogno di diventare attore, era andato incontro ad una rapida ascesa nell’ambito malavitoso. Numerosi elementi lo comprovano.

Dopo una vita trascorsa ad inseguire il sogno di diventare attore, riuscendosi a ritagliare perfino un ruolo da comparsa in “Gomorra-La serie”, Carmine è poi finito risucchiato nelle logiche della camorra che vanno in scena nelle terre di Gomorra. Tant’è vero che paga con la vita pochi mesi di affiliazione, brevi ma intensi. A nulla serviranno i suggerimenti di suo cugino “Chicco” che gli chiederà di non taggarsi sui social nei luoghi che frequenta e di adottare un atteggiamento prudente. “Non fidarti di nessuno”: scrive Emmanuel in uno dei tanti messaggi.

Non appena il boss Marco De Micco apprende dalla bocca del complice che lo ha aiutato ad eseguire il raid a lui indirizzato che è stato Carmine a piazzargli la bomba, decreta la sua condanna a morte.

Il boss impartisce immediatamente ai suoi gregari l’ordine di recarsi “sotto l’arco” – la zona di San Rocco in cui Carmine vive con la sua famiglia – per stanarlo, ma non lo trovano. Nei giorni seguenti al raid indirizzato al boss, Carmine si vede poco in giro ed è solito recarsi a casa della madre solo di sera. Ciononostante, l’agguato viene organizzato e pianificato in tempi record.

La sera del 6 ottobre 2021, Carmine cena con la sua famiglia e con Francesca, la sua fidanzata, all’ottavo mese di gravidanza. Poi esce e poco dopo la mezzanotte torna a prendere la fidanzata che necessita di recarsi ad uno sportello postale per verificare che le sia stato accreditato il bonus per il corredino del bambino. Quella sera piove, l’emergenza covid rappresenta ancora una minaccia per la salute collettiva e pertanto le strade del quartiere sono pressochè deserte. I due fidanzati fanno il giro di più uffici postali, imbattendosi in un paio di terminali fuori servizio, ignari di essere seguiti a distanza dal filatore, pronto a “lanciare il segnale” non appena il killer potrà entrare in azione per stanarlo.

Quando giungono in via Crisconio, la strada di San Rocco sotto la sfera egemone dei De Micco dove vivono entrambi, Francesca si gira verso Carmine, per ricordargli di prendere l’ombrello e in quel momento vede un killer solitario con il volto coperto esplodergli contro una raffica di colpi.

A nulla servirà la disperata corsa in ospedale della madre, Carmine muore poche settimane prima della nascita di suo figlio. Anche per Francesca, in preda ad un comprensibile stato di shock, sarà necessario il ricovero in ospedale.

Gli agenti della squadra mobile di Napoli hanno consegnato alla giustizia i responsabili dell’omicidio del 23enne in tempi record: sei mesi dopo il delitto, vengono arrestati il boss Marco De Micco e Ciro Ricci, Vincenzo Palumbo, Ferdinando Viscovo, Giuseppe Russo Junior.

Poche settimane dopo l’assassinio di Carmine D’Onofrio è venuto al mondo Carmine junior, un bambino condannato dalla camorra a crescere senza un padre.

Carmine D’Onofrio è seppellito accanto ad Antonio Minichini, il figlio 19enne di Anna De Luca Bossa e del boss Ciro Minichini, assassinato nel 2013 dai De Micco. Una sovrapposizione di storie e di ferite che di recente, in particolar modo, ha portato i De Luca Bossa a rivendicare il desiderio di vendetta a suon di raid e di azioni eclatanti.

Quello che resta oggi, a distanza di un anno, di Carmine D’Onofrio è un bambino che porta il suo stesso nome e che ha gli occhi del suo stesso colore, azzurro cielo.

ADVERTISEMENT
Prec.

“Positano Gourmet”, 11 ottobre cena stellata per Azione contro la Fame

Succ.

Femminicidio, la storia-testimonianza di una superstite: “Il codice rosso funziona, a me ha salvato la vita” 

Può interessarti

Caso Boccia-Sangiuliano: la sintesi della storia che ha portato alle dimissioni del Ministro della Cultura
Cronaca

Carabinieri nella redazione di Anteprima24: sequestro preventivo dopo denuncia di Sangiuliano e della moglie

30 Ottobre, 2025
Riforma della giustizia: via libera del Senato alla separazione delle carriere, ecco cosa cambia
In evidenza

Riforma della giustizia: via libera del Senato alla separazione delle carriere, ecco cosa cambia

30 Ottobre, 2025
Paura nel rione Gescal di Nola: incendio in un appartamento al piano terra
Cronaca

Paura nel rione Gescal di Nola: incendio in un appartamento al piano terra

30 Ottobre, 2025
Cronaca

Spreco da 5,7 milioni alla SMA Campania: in sette a giudizio per acquisti online, Spotify e fatture doppie

30 Ottobre, 2025
Cercola: studenti, droga e armi. Controlli dei Carabinieri nelle scuole e un arresto a Ponticelli
Cronaca

Cercola: studenti, droga e armi. Controlli dei Carabinieri nelle scuole e un arresto a Ponticelli

30 Ottobre, 2025
Ponticelli, controlli a tappeto dei carabinieri: sanzioni e denunce
Cronaca

Ponticelli, controlli a tappeto dei carabinieri: sanzioni e denunce

30 Ottobre, 2025
Succ.
Femminicidio, la storia-testimonianza di una superstite: “Il codice rosso funziona, a me ha salvato la vita” 

Femminicidio, la storia-testimonianza di una superstite: “Il codice rosso funziona, a me ha salvato la vita” 

Please login to join discussion

Ultimi Articoli

Caso Boccia-Sangiuliano: la sintesi della storia che ha portato alle dimissioni del Ministro della Cultura

Carabinieri nella redazione di Anteprima24: sequestro preventivo dopo denuncia di Sangiuliano e della moglie

di Redazione Napolitan
30 Ottobre, 2025
0

Nella giornata di ieri i Carabinieri della Polizia Giudiziaria di Roma si sono presentati presso la redazione di Benevento del quotidiano online Anteprima24,...

Spalletti e l’addio al Napoli: «Lascio per mia figlia, ha bisogno di me»

Luciano Spalletti è il nuovo allenatore della Juventus

di Redazione Napolitan
30 Ottobre, 2025
0

La Juventus ha scelto Luciano Spalletti come nuovo allenatore dopo l’esonero di Igor Tudor, dovuto a una serie negativa di...

Maltempo in arrivo per la festa: allerta in Campania per la “tempesta di Halloween”

Maltempo in arrivo per la festa: allerta in Campania per la “tempesta di Halloween”

di Redazione Napolitan
30 Ottobre, 2025
0

La regione Campania si prepara a un peggioramento significativo delle condizioni meteo in concomitanza con la notte di Halloween: è...

Tecnologia delle macchinette nei giochi d’azzardo nell’arte e nella cultura napoletana moderna 

di Redazione Napolitan
30 Ottobre, 2025
0

Nel centro di Napoli, si potrebbe dire che la tecnologia delle macchinette da gioco d’azzardo abbia preso una piega curiosamente nuova, sfociando quasi nel simbolico. A pensarci, questeapparecchiature hanno stravolto in parte lo scenario cittadino, finendo per modificare anche il modo in cui si vive la notte, mescolando qualcosa di tradizionale e, insieme, molto moderno. I dati – almenoquelli dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il 2023 – parlano di un’espansione notevole: più di 23.000 terminali attivi tra VLT e versioni classiche, solo in Campania.   Non...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Bentornato!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o email per recuperare la password

Accedi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Vuoi sbloccare questo post?
Contenuti da sbloccare rimanenti. : 0
Sei sicuro che vuoi cancellare questo abbonamento?