Sono giunte a un rapido epilogo le indagini condotte dai carabinieri di Castello di Cisterna volte a far luce su quanto accaduto in via Cattaneo a Santa Anastasia la sera del 23 maggio: due giovanissimi sono stati fermati con l’accusa di tentato omicidio. Decisive le immagini delle telecamere, unitamente alle dichiarazioni rese dai testimoni oculari che in meno di 24 ore hanno chiuso il cerchio delle indagini coordinate dal pm anticamorra Serio, dalla procuratrice di Napoli Rosa Volpe. Chiara la ricostruzione dei fatti: nella tarda serata di mercoledì 23 maggio, in un bar-gelateria di piazza Cattaneo, alcuni ragazzi sono stati allontanati dal locale, perché importunavano clienti e gestori.
Un 19enne è stato sottoposto a fermo per la sparatoria di Sant’Anastasia in seguito alla quale è rimasta ferita un’intera famiglia, tra cui una bambina di 10 anni in gravi condizioni, mentre la mamma e il papà hanno riportato ferite lievi. Le armi utilizzate, un revolver ed un mitra, sono state dapprima ostentate con un atteggiamento aggressivo dal 19 enne, Emanuele Civita, e da un altro soggetto, e poi utilizzate in un successivo passaggio a bordo dello scooter, per esplodere una dozzina di colpi.
Il 19enne Emanuele Civita con precedenti per detenzione di armi e stupefacenti è stato sottoposto a fermo per la sparatoria di Sant’Anastasia. Civita è residente a Somma Vesuviana; il padre, Fabio, nel 2014 fu raggiunto da un provvedimento cautelare in quanto ritenuto affiliato al clan camorristico D’Avino, operante sul territorio di Somma Vesuviana.
Civita si è consegnato spontaneamente, nelle ore successive al raid, si è presentato dai carabinieri accompagnato dal suo avvocato e si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Preso anche il suo complice, un minore di 17 anni. In lacrime, accompagnato dal suo legale di fiducia, anche lui ha deciso di non rispondere alle accuse, mostrandosi colpito e provato da quanto avvenuto. Il padre del minore era a sua volta legato all’ambiente camorristico vesuviano e fu assassinato nel 2012 dal clan Cuccaro di Barra. La posizione del 17enne è al vaglio del pm del tribunale dei minori.