• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
  • Accedi
venerdì, 12 Settembre, 2025
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

11 ottobre 1983: la mafia uccide Franco Imposimato, fratello del giudice istruttore

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
11 Ottobre, 2023
in Cronaca
0
11 ottobre 1983: la mafia uccide Franco Imposimato, fratello del giudice istruttore
Share on FacebookShare on Twitter

Maddaloni (Ce), 11 ottobre 1983 – Francesco Imposimato, originario di Maddaloni, viene ucciso all’età di 44 anni nello stesso comune casertano dai sicari della mafia che mirano ad intimorire suo fratello, il giudice istruttore Ferdinando Imposimato. La mafia compie una “vendetta trasversale”, frutto di un patto tra Cosa Nostra, Camorra e Banda della Magliana.

ADVERTISEMENT

Il giudice Ferdinando Imposimato era impegnato al tempo in indagini sull’omicidio di un boss della mala e su una serie di speculazioni edilizie nella capitale. Francesco lavorava presso la Face Standard e da ambientalista era impegnato nella denuncia delle cave abusive ricavate sui monti Tifatini ad opera di imprese riconducibili al capo camorrista di Marano. Sarà proprio quest’ultimo ad ordinare l’omicidio, con il supporto di un esponente della mafia e un accolito della Banda della Magliana, entrambi interessati a colpire in modo indiretto il giudice Ferdinando.

Dopo aver trascorso alcuni anni in Sudafrica, dove aveva frequentato una scuola ad indirizzo artistico, specializzandosi in cartellonistica, Franco Imposimato tornò in Italia, trovando lavoro alla FACE Standard di Maddaloni, dove operava come impiegato e sindacalista della CGIL. Sposato e padre di due figli, era impegnato nell’attività di associazioni sportive e culturali, in particolare con il “Circolo archeologico calatino” e con la sezione locale del Partito Comunista Italiano.

Fu assassinato all’uscita dalla fabbrica, mentre era in auto automobile con la moglie ed il cane per recarsi a casa dopo il lavoro.

A trecento metri dallo stabilimento, la macchina si trovò la strada sbarrata da una Ritmo 105 con a bordo tre sicari. Due di questi scesero e aprirono il fuoco uccidendolo sul colpo con 11 proiettili. Nell’agguato riuscì a salvarsi sua moglie, benché gravemente ferita dai colpi sparati da Antonio Abbate, il killer riconosciuto dalla donna anni dopo in sede processuale e appartenente al clan Lubrano-Nuvoletta di Pignataro Maggiore. La donna fu colpita da due proiettili: uno le bucò entrambi i polmoni fuoriuscendo dalla schiena mentre l’altro le rimase conficcato nel braccio sinistro. Provò ad uscire dalla macchina, ma dopo qualche passo cadde a terra svenuta e fu il suo barboncino a correre verso la portineria della fabbrica attirando sul posto i primi soccorsi. Già sei mesi prima Imposimato si era accorto di essere pedinato e gli fu assegnata una scorta quasi pro forma sospesa poi con le ferie di agosto.

In un primo momento si parlò di omicidio di terrorismo, eventualmente da ascriversi alle Brigate Rosse; il giorno successivo al delitto nella sede napoletana dell’ANSA giunse una telefonata anonima: «È stato ucciso il fratello del giudice boia», ma ben presto si rese chiara la matrice mafiosa e camorristica del delitto, come emerse nel corso del processo Spartacus.

Franco Imposimato fu vittima di una vendetta trasversale decisa dalla Banda della Magliana, con la complicità della Camorra e di Cosa Nostra per intimidire il fratello, Ferdinando Imposimato, giudice istruttore a Roma, che nel 1983 aveva depositato la prima e la seconda sentenza del processo sull’omicidio di Aldo Moro, aveva seguito diversi processi di mafia e stava indagando sulla Banda della Magliana, avvicinandosi a verità scomode.

Ferdinando Imposimato stava sferrando un duro colpo alla mafia, andando a svelare i suoi legami con la politica e le sue alleanze romane e campane. All’epoca dei fatti Cosa nostra era legata, da un lato, a Roma attraverso la Banda della Magliana, e dall’altro alla camorra casertana e napoletana nelle persone di Antonio Bardellino (capo dei casalesi affiliato a Cosa Nostra), Lorenzo Nuvoletta (boss di Marano), e Vincenzo Lubrano (boss di Pignataro Maggiore).

Pippo Calò, sentendosi minacciato dalle indagini giudiziarie, chiese ai casalesi di uccidere Franco Imposimato, per ritorsione contro il fratello giudice, un bersaglio troppo difficile da raggiungere. L’ordine passò a Lorenzo Nuvoletta, che a sua volta si rivolse a Vincenzo Lubrano, il quale infine affidò l’esecuzione materiale del delitto a Tonino Abbate e Raffaele Ligato. Il Casalesi accettarono anche perché l’impegno ambientalista di Franco Imposimato, per quanto riguarda le cave abusive di Maddaloni, andava a scontrarsi con i loro interessi. Tra i testi ascoltati dai giudici della procura di Santa Maria Capua Vetere, ci furono anche i pentiti siciliani, tra i quali spicca il nome di Tommaso Buscetta.

Tags: banda della maglianaBrigate Rossecamorraclan dei casalesiclan nuvolettaCosa Nostraface standard maddaloniferdinando imposimatofrancesco imposimatogiudice ferdinando imposimatoomicidio franco imposimatoomicidio fratello imposimatoprocesso sparacusvittima di mafia
ADVERTISEMENT
Prec.

Torre del Greco, 14 e 15 Ottobre: Notte Sacra per celebrare San Vincenzo Romano

Succ.

Mattarella ricorda Imposimato, nel giorno del 40esimo anniversario dell’assassinio

Può interessarti

Un nuovo amore sancisce la nascita dell’alleanza tra i Formicola e i D’Amico di Ponticelli
Cronaca

Ponticelli: la separazione tra Tonino Fraulella e ‘a cipolla sancisce la rottura tra i D’Amico e le Scarallo

11 Settembre, 2025
Terremoto Amatrice, i vigili urbani di Napoli donano 18mila euro
Cronaca

Ponticelli, sequestrata discarica abusiva

11 Settembre, 2025
Casamicciola Terme: Carabinieri interrompono serata abusiva, lido sequestrato e imprenditrice denunciata
Cronaca

Aggressione e rissa in centro accoglienza nel napoletano: denunciate tre persone

11 Settembre, 2025
Napoli, parcheggiatori nel mirino dei carabinieri: tariffa extra per foto sulla terrazza di Posillipo, 20 euro per parcheggiare a Coroglio
Cronaca

Incidente sul lavoro a Scampia: operaio cade da un cantiere, prognosi riservata

10 Settembre, 2025
Trovato morto in casa Paul Baccaglini, ex “iena” ed ex presidente del Palermo calcio
Cronaca

Trovato morto in casa Paul Baccaglini, ex “iena” ed ex presidente del Palermo calcio

10 Settembre, 2025
Napoli, omicidio Arcangelo Correra: “Un gioco spregiudicato” finito in tragedia
Cronaca

Napoli, omicidio Arcangelo Correra: “Un gioco spregiudicato” finito in tragedia

10 Settembre, 2025
Succ.
Mattarella ricorda Imposimato, nel giorno del 40esimo anniversario dell’assassinio

Mattarella ricorda Imposimato, nel giorno del 40esimo anniversario dell'assassinio

Ultimi Articoli

Un nuovo amore sancisce la nascita dell’alleanza tra i Formicola e i D’Amico di Ponticelli

Ponticelli: la separazione tra Tonino Fraulella e ‘a cipolla sancisce la rottura tra i D’Amico e le Scarallo

di Luciana Esposito
11 Settembre, 2025
0

La relazione tra il boss Antonio D'Amico, attualmente detenuto, nonché fondatore dell'omonimo clan operante nel Parco Conocal di Ponticelli, e...

Terremoto Amatrice, i vigili urbani di Napoli donano 18mila euro

Ponticelli, sequestrata discarica abusiva

di Redazione Napolitan
11 Settembre, 2025
0

 Una vasta area comunale situata in via Ponticelli, nel quartiere napoletano di Ponticelli, è stata posta sotto sequestro dopo che...

Roma: sms a un amico dopo l’aborto sventa il suicidio di una 24enne

Domenica 14 settembre, a piazza del Gesù, Telefono Amico per la Giornata Prevenzione del Suicidio

di Redazione Napolitan
11 Settembre, 2025
0

  Il suicidio è una delle principali cause di morte nel mondo, ma è anche una delle più prevenibili. Parlare del...

«Non siamo una discarica sociale»: le famiglie dell’ex Motel Agip occupano il comune per protesta contro lo sgombero

«Non siamo una discarica sociale»: le famiglie dell’ex Motel Agip occupano il comune per protesta contro lo sgombero

di Redazione Napolitan
11 Settembre, 2025
0

Questa mattina, mercoledì 11 settembre, numerose famiglie residenti nell'ex Motel Agip di Secondigliano hanno occupato gli ingressi del Consiglio Comunale...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Bentornato!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o email per recuperare la password

Accedi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Vuoi sbloccare questo post?
Contenuti da sbloccare rimanenti. : 0
Sei sicuro che vuoi cancellare questo abbonamento?