Cresce la tensione nei fortini della camorra di Ponticelli: in via Luigi Franciosa e nel rione Conocal, i due arsenali dei clan Casella e D’Amico che appaiono impegnati a farsi la guerra già da diverse settimane, si respira un clima teso, scandito dalla paura dei civili, estranei alle dinamiche camorristiche, ma non per questo al riparo dai pericoli correlati all’evoluzione delle dinamiche malavitose. Le famiglie che vivono nei rioni in balia delle logiche dei clan, temono per l’incolumità dei loro cari, consapevoli che i sicari della camorra non disdegnano di entrare in azione tra la gente comune.
Tre raid nel Conocal nell’arco di un mese, due in via Franciosa nelle ultime 24 ore. Una sequenza di spari che ufficializza l’incipit dell’ennesima faida di camorra tra clan entrati in conflitto per dissidi di carattere economico, dopo un periodo di armonica convivenza per preservare il buon esito degli affari. Sullo sfondo ben altre logiche, legate alle mire espansionistiche e alla volontà di estendere il controllo degli affari illeciti oltre i confini dei rispettivi rioni: una velleità condivisa da entrambi i clan entrati in conflitto e che non sembrano intenzionati ad indietreggiare. Lo conferma la “stesa” avvenuta intorno alle 23 di venerdì 10 novembre in via Luigi Franciosa, a meno di 24 ore di distanza dall’agguato in cui è rimasto ferito un 18enne, poco distante dal luogo del raid di stasera, nella fetta di strada in cui risiedono diverse figure di spicco del clan Casella.
Il raid di poche ore fa non ha colto di sorpresa le famiglie residenti in via Luigi Franciosa: “la visita” del commando era stata annunciata già nel corso della mattinata, nelle ore successive all’incursione che aveva provocato il ferimento del 18enne.
Una “comunicazione di servizio” che alcuni esponenti della malavita locale hanno diramato tra i civili residenti nel fortino dei Casella che sarebbero stati “invitati” a lasciare libere le strade nel corso della serata di venerdì 10 novembre per evitare di esporsi al pericolo di restare coinvolti in una sparatoria.
Annunciata l’incursione di “pezzi da 90” in via Luigi Franciosa al calar del sole che avrebbero “scatenato l’Apocalisse”.
Il gruppo di fuoco non ha deluso le aspettative: alle 23 è giunto in via Franciosa e non trovando in strada i giovani al soldo dei Casella o altri possibili obiettivi, non ha potuto fare altro che esplodere una serie di colpi in aria.
Uno scenario che rincara il clima da far west che si respira tra le strade del quartiere, in particolare nei fortini dei clan in guerra e che mostra il volto più sfrontato della camorra locale, intenzionata a rivendicare una certa padronanza del territorio, anche quando non ricorre all’uso delle armi, imponendo omertà e asservimento ai civili.
Strade deserte, civili rintanati in casa, gruppi armati pronti a sparare: questo il clima che mira ad imporre la camorra di Ponticelli per condurre l’ennesima guerra di camorra, prevedibilmente destinata a mietere solo vittime, senza decretare vincitori.