Gli appelli al presidente del consiglio Giorgia Meloni, gli interventi, le denunce e sollecitazioni del parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, Francesco Borrelli e del responsabile di Resistenza Anticamorra Ciro Corona hanno sortito esito positivo. Saranno ospitati in due appartamenti di proprietà del Comune di Napoli sottratti alla criminalità organizzata i familiari delle vittime del crollo che si è verificato due settimane fa all’interno della Vela Celeste a Scampia.
Le abitazioni si trovano all’interno di una palazzina in via Vittorio Emanuele III, nel quartiere di Secondigliano.
Trasferito dall’Agenzia nazionale al Comune di Napoli, l’immobile è stato di recente oggetto di un intervento di riqualificazione in vista di un suo utilizzo con finalità sociali.
La Giunta comunale ha deciso di assegnarlo alle famiglie che più duramente sono state colpite dalla tragedia che si è consumata la sera del 22 luglio scorso, anche in considerazione delle imminenti dimissioni dall’ospedale di due delle bambine rimaste ferite.
L’assegnazione provvisoria dei due appartamenti di via Vittorio Emanuele III si affianca alle altre misure approvate dall’Amministrazione comunale per aiutare le famiglie rimaste senza casa a trovare una soluzione abitativa, in attesa della realizzazione degli alloggi destinati a quanti vivevano nella vela Celeste, secondo il programma ReStart Scampia. In particolare, è stata disposta l’erogazione di un contributo sociale e nella giornata di ieri è cominciata la materiale erogazione alle 205 famiglie aventi diritto.
Grazie alle misure approvate dal Governo ad integrazione di quanto già disposto dal Comune di Napoli, l’Amministrazione verserà anche il prossimo anno un contributo per autonoma sistemazione, nella misura già stabilita per il contributo sociale.
Nella seduta di stamane a Palazzo Chigi è stata deliberata la somma necessaria a consentire l’autonoma sistemazione delle famiglie sfollate dalla Vela celeste.
“Si tratta -spiega il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci- di circa 220 nuclei familiari destinatari di provvedimenti di sgombero per inagibilità dopo il crollo di un ballatoio del 22 luglio scorso. Abbiamo raccolto subito la richiesta avanzata dal sindaco di Napoli e dal prefetto incontrati, assieme alla Regione, nei giorni scorsi a Roma.
Tra le famiglie sfollate dal complesso Vela Celeste B risulterebbero 14 nuclei con persone ultra sessantacinquenni e altri 70 nuclei con persone con handicap. La risorsa del Cas (Contributo per autonoma sistemazione), pari a oltre due milioni di euro annui, sarà gestita dal Comune di Napoli, cui spetta anche il compito di definire i legittimi destinatari del contributo. La norma stabilisce che i contributi possono essere erogati fino a che “le esigenze abitative siano state soddisfatte in modo stabile” e comunque entro il 31 dicembre 2025. Il Cas è riconosciuto da 400 euro a nucleo familiare fino a un massimo di 900. Una somma aggiuntiva è riconosciuta alle famiglie con persone anziane (65 anni) e/o disabili.
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha commentato positivamente le misure decise dal consiglio dei ministri.
Ringrazio la presidente Meloni e il ministro Musumeci per aver accolto le richieste mie e del prefetto Di Bari relativamente al sostegno degli sfollati delle Vele di Scampia. Lo stanziamento di risorse nazionali, che andranno ad aggiungersi a quelle comunali, ci consentono di gestire la situazione abitativa di tanti cittadini che necessitano di sostegno nell’immediato e a medio termine fino alla collocazione nei nuovi alloggi previsti dal progetto Restart Scampia che sta procedendo secondo i tempi previsti. La collaborazione istituzionale è sempre fondamentale per il bene delle comunità. Per noi, Scampìa rappresenta una sfida da vincere nell’ottica della riqualificazione delle periferie del nostro Paese: l’obiettivo prioritario è dimostrare di saper investire bene i fondi pubblici per il recupero del territorio dopo anni di abbandono”.