Continua la scalata tutt’altro che silenziosa del nuovo leader del clan D’Amico di Ponticelli: Genny “fraulella”. Malgrado lo status di detenuto in carcere, il primo dei sei figli di Annunziata D’Amico, la quarantenne uccisa in un agguato di camorra quando ricopriva il ruolo di reggente del clan di famiglia, seguita a consolidare la sua autorevole posizione tra i fedelissimi affiliati del Parco Conocal. Quello stesso rione dove il killer che ha ucciso sua madre è entrato in azione, mentre rincasava dopo aver sostenuto un colloquio in carcere proprio con il suo primogenito che da diversi mesi viene indicato come una figura criminale in ascesa, capace di impartire ordini e direttive e soprattutto di acquisire consensi, malgrado si trovi recluso in una cella distante migliaia di chilometri da Ponticelli.
Un fatto suffragato non solo dai rumors che con crescente insistenza alimentano le chiacchiere di quartiere, ma anche da una caterva di contenuti pubblicati sui social network e che ricostruiscono in maniera incontrovertibile l’ascesa del nuovo aspirante boss del clan D’Amico.
Inequivocabile il messaggio divulgato servendosi del neomelodico Luca Formisani, diventato celebre non solo per l’emulazione del boss Raffaele Cutolo, ma anche per la disinvolta frequenza con la quale diffonde contenuti che incitano alla malavita e che denigrano i collaboratori di giustizia.
Uno dei tanti frame apparsi nel mondo virtuale per far sì che quel piano criminale possa essere intravisto anzitempo, non solo per accrescere il senso di esaltazione e i consensi tra gli affiliati, ma anche per punzecchiare i rivali, annunciando l’imminente resa dei conti. Sull’omicidio di Annunziata D’Amico c’è la firma dei De Micco, l’organizzazione attualmente egemone a Ponticelli con la quale hanno dei conti in sospeso anche gli altri clan confluiti nell’alleanza insieme ai “fraulella”. Un’associazione di fatti e persone che concorre a delineare uno scenario nitido e reso ulteriormente chiaro dai contenuti pubblicati sui social network di recente.
Pochi mesi fa, in occasione della prima comunione di uno dei suoi fratelli, il nuovo leader dei “fraulella” avrebbe ordinato di noleggiare una Ferrari, nel rispetto del sempre più dilagante rituale che spopola negli ambienti criminali e che impone l’ostentazione di quell’auto lussuosa da parte delle figure di primo ordine di un clan di camorra per rivendicare un certo potere per celebrare quel tipo di ricorrenze. Una celebrazione nella celebrazione, voluta per dimostrare forza e potere, lusso e sfarzo. Un messaggio, l’ennesimo, diramato uniformandosi al nuovo linguaggio virtuale del quale la camorra seguita ad avvalersi per esternare pensieri, concetti e intenzioni sempre più sfacciati.
La presenza di un nuovo boss, a capo del clan D’Amico è stata suggellata dai tatuaggi incisi sulla pelle degli affiliati: “Genny fraulella”, il nomignolo del primogenito della “Passillona” che così emula lo zio “Tonino fraulella”, fondatore dell’omonimo clan.
Un passaggio del testimone rimarcato dall’ascesa alla quale è andato incontro il rampollo di casa D’Amico negli ultimi mesi che ha legittimato l’apprensione degli abitanti del Conocal, indotti a credere che la sua scarcerazione fosse imminente. Invece no. Quei messaggi diramati di continuo, indistintamente sui social così come tra le strade del quartiere, sembrano destinati solo ad accrescere la suspense, in vista del ritorno a Ponticelli del nuovo leader dei D’Amico che è riuscito a conquistare un ruolo di spessore per effetto di qualche equilibrio mutato negli ultimi mesi. Un accordo siglato in carcere o qualche altra manovra meritevole di essere riportata anche all’esterno delle mura carcerarie ha concorso ad accrescere consensi ed aspettative intorno alla figura del primogenito della “passillona”. Uno scenario dagli esiti scontati e che rende abbastanza evidente che la priorità di “Genny fraulella” sia vendicare la morte della madre.
Un intento annunciato e rilanciato ancora una volta sui social network da uno dei suoi fratelli che gli ha dedicato un post inequivocabile.
Eppure, la moglie del nuovo boss del clan D’Amico ha inviato una lunga e sgrammaticata missiva alla redazione del nostro giornale per precisare che “il clan dei fraulella non esiste.”