Misure alternative al carcere, tra cui i domiciliari o l’affidamento in prova, per quei detenuti condannati per reati non ostativi, i quali devono scontare pene residue entro un anno.
Misure alternative al carcere, tra cui i domiciliari o l’affidamento in prova, per i detenuti condannati per reati non ostativi che devono scontare pene residue entro un anno.
La proposta, emersa già lo scorso 7 agosto in occasione dell’incontro del ministro con il Garante dei detenuti e gli stessi garanti regionali, punterebbe al contrasto del fenomeno del sovraffollamento carcerario, con un abbassamento di migliaia posti nelle carceri italiane.
Attualmente la detenzione domiciliare per i soggetti con pene non superiori a diciotto mesi – con la possibilità di scontare la pena presso la propria abitazione o un altro luogo, pubblico o privato – è prevista dalla legge 199 del 2010 (stabilizzata dal dl 23 dicembre 2013 n.146), ma può essere concessa esclusivamente dal tribunale di sorveglianza.