Terminata l’esperienza in piazza Municipio di Napoli della “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto. Dopo più di un anno dalla distruzione della prima opera, per effetto di un un incendio doloso, il celebre artista piemontese ne realizzò poi una copia che venne nuovamente esposta in piazza Municipio. Da alcuni giorni, l’opera è oggetto di lavori di disallestimento: sarà infatti trasferita e ricollocata all’interno della chiesa di San Severo al Pendino, distante poco più di un chilometro dalla precedente sede. Considerata una delle opere più rilevanti dell’Arte Povera ed eseguita per la prima volta negli anni Sessanta, la Venere degli Stracci vanta diverse versioni. Quella realizzata da Pistoletto per la città Napoli sfiora i 10 metri di altezza. Simbolo del nuovo impegno della città partenopea nella promozione dell’arte contemporanea, come detto, è stata vittima di un incendio doloso. Dopo la ricostruzione con materiali ignifughi e il ritorno nella medesima sede, è stata donata dall’artista alla città di Napoli. Come da accordi, la scultura sarà allestita in modo permanente nella chiesa di San Severo al Pendino, situata nella centralissima via Duomo.
Al suo posto sarà prossimamente posizionata una doppia scultura concepita da Gaetano Pesce, il poliedrico artista e designer morto a New York quattro mesi fa. Piazza Municipio si prepara ad accogliere, a partire dal prossimo 9 ottobre, una nuova opera d’arte contemporanea. Si tratta di Tu si ‘na cosa grande, a sua volta realizzata da Gaetano Pesce. Composta da due sculture raffiguranti un gigantesco cuore trafitto da una freccia e una versione speciale dell’abito di Pulcinella, è alta oltre dieci metri: attraverso questo intervento, Pesce ha inteso esprimere tutto il suo amore per la città e la cultura napoletana. Con la ricollocazione della Venere degli Stracci e la nuova installazione dell’opera di Pesce si rafforza l’azione dell’amministrazione napoletana a favore dell’arte contemporanea e della sua integrazione nel tessuto urbano.