Don Antonio Coluccia, il prete che vive da anni sotto scorta per le sue battaglie contro la mafia e lo spaccio di stupefacenti, è stato vittima di una “violenta aggressione mafiosa” a Roma nel quartiere Quarticciolo dove era in corso un corteo per la legalità, una delle tante iniziative organizzate dal sacerdote per illuminare le periferie dove imperversa il malaffare.
Insulti e minacce, poi sassi e bottiglie lanciate dalla finestre. E’ accaduto nel corso della serata di domenica 1° settembre, il sacerdote è stato protetto dalla sua scorta, che l’ha portato via per evitare che venisse ferito. Don Coluccia è stato quindi costretto a sospendere la manifestazione in corso.
Le incursioni del sacerdote nei quartieri in balia delle piazze di droga, armato delle parole del Vangelo e del suo inseparabile megafono, hanno concorso a cambiare il volto di tante realtà disagiate della periferia romana, come San Basilio, dove l’impegno di Don Coluccia ha portato alla nascita di una palestra, in collaborazione con le fiamme oro della Polizia, ma anche Tor Bella Monaca, un altro contesto segnato dalla criminalità che grazie al contributo del sacerdote e delle istituzioni locali sta andando incontro a un percorso di tangibile riqualifica. Negli ultimi tempi, l’attività del sacerdote ribattezzato dai media “prete anti-spaccio” si era particolarmente intensificata proprio nel quartiere Quarticciolo. La sua costante attività di contrasto alle mafie che sovente si traduce in cospicue perdite di denaro per i gestori del business della droga, evidentemente ha suscitato la reazione di chi mal tollera la presenza di forze dell’ordine e di chi si fa promotore di parole che inneggiano alla legalità. La presenza di Don Coluccia rappresenta una minaccia concreta per gli affari delle organizzazioni criminali che ancora una volta hanno cercato di colpire il sacerdote salentino per far valere le loro ragioni.
L’aggressione di domenica scorsa matura esattamente un anno dopo l’episodio analogo avvenuto a Tor Bella Monaca. In quella circostanza, durante una passeggiata della legalità, un uomo aveva cercato di investire Don Coluccia, anche in quel caso fu provvidenziale l’intervento degli agenti.
Dal suo canto, Don Coluccia, proprio come accadde un anno fa, ha annunciato l’intenzione di ritornare quanto prima sul luogo dell’accaduto, richiamando l’attenzione delle istituzioni: “Non mi arrendo, dobbiamo liberare la gente dalla paura”, ha dichiarato il sacerdote.