• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
  • Accedi
domenica, 2 Novembre, 2025
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Camorra Ponticelli: il boss Marco De Micco torna a marcare il territorio con una “scesa”

Luciana Esposito di Luciana Esposito
10 Giugno, 2021
in Cronaca, In evidenza
0
Camorra Ponticelli: tornato in libertà il leader dei “Bodo” Marco De Micco
Share on FacebookShare on Twitter

marco-de-micco-ponticelliUn ritorno tanto atteso quanto temuto quello del boss Marco De Micco, leader e fondatore dell’omonimo clan, insidiatosi a Ponticelli dopo il declino dei Sarno. “Bodo”, questo il soprannome di Marco De Micco, poi esteso anche agli affiliati al clan che ha fondato insieme ai fratelli Salvatore e Luigi, lo scorso marzo è stato scarcerato con la sola misura dell’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria.

ADVERTISEMENT

Dopo tre mesi trascorsi in sordina, verosimilmente per studiare la strategia ottimale per irrompere sulla scena camorristica ponticellese, “Bodo”, classe 1984, di recente ha rotto gli indugi ed è tornato a marcare la scena con un’azione eclatante, ma silenziosa, a riprova della fine mente da abile stratega di cui dispone.

Una scarcerazione eccellente, maturata in un momento storico concitato, nel bel mezzo della faida tra i Casella-Minichini-De Luca Bossa e i De Martino, gli eredi del clan fondato da De Micco sui quali, però, “Bodo” ha scelto inaspettatamente di non puntare. Un tangibile segnale di disappunto e disapprovazione verso la politica adottata dai giovani “XX” – questo il soprannome dei De Martino – che palesano un modus operandi molto più impulsivo e sfrontato, privo di una solida strategia. Un’organizzazione criminale destinata a pagare ad altissimo prezzo la scellerata efferatezza imposta dalla “mente” del clan: Carmela Ricci, alias “Donna Lina”, moglie del ras Francesco De Martino e madre di Giuseppe ed Antonio, entrambi detenuti per reati consumati proprio per favorire l’affermazione, l’ascesa e la consacrazione del clan De Micco.

In seguito al blitz che ha tradotto in carcere le figure di spicco del clan dei Bodo, a novembre del 2017, intorno al figlio più piccolo della Ricci, si è radunata una paranza di giovanissimi con l’intento di preservare l’egemonia dei De Micco e contrastare l’ascesa dei clan alleati di Napoli est: i Minichini-De Luca Bossa alleati con “le pazzignane” del rione De Gasperi e gli Aprea di Barra e i Rinaldi di San Giovanni a Teduccio.

Ad ufficializzare la faida per il controllo del territorio, in quella circostanza, fu l’atto di ribellione palesato dalle “Pazzignane”, capeggiate da Luisa De Stefano, poche ore dopo il blitz che rimaneggiò sensibilmente la cosca.

La De Stefano, insieme alle altre parenti, interpreti della “malavita in gonnella”, si recò presso il garage di proprietà della famiglia De Micco che funge da “reception” del clan, palesando la loro volontà di non corrispondere più ai De Micco il pizzo sulle piazze di spaccio da loro gestite, in virtù della discutibile egemonia del clan in seguito a quel blitz che di fatto lo aveva decapitato.

La replica del clan giunse poche ore dopo con una “stesa” nel Rione De Gasperi, lungo la strada che costeggia gli isolati da 1 a 10. In quella circostanza, alcuni proiettili colpirono anche un’abitazione. A capeggiare quell’azione dimostrativa, voluta per mostrare i muscoli ai rivali e per lasciare intendere che il clan De Micco era ancora temibile, Carmela Ricci e un gruppo di giovani, poi di fatto confluiti nel clan De Martino. Di fatto, quella “stesa” rappresentò il debutto sulla scena camorristica ponticellese del rifondato clan “XX”.

Marco De Micco ha rotto gli indugi e ha palesato la sua presenza e le sue intenzioni, mettendo la firma su un’azione eclatante proprio nel Rione De Gasperi.

Qualche giorno fa, in sella ad una moto, affiancato da altre due persone, ha compiuto una “scesa” nell’ex bunker dei Sarno. 

Nel gergo camorristico, viene definita “scesa” un’azione dimostrativa a scopo intimidatorio eseguita in sella agli scooter, mostrando le armi, ma senza sparare. 

Un segnale inequivocabile che palesa la volontà del boss di Ponticelli, tornato in libertà da pochi mesi, di marcare da leader la scena malavitosa ponticellese e di riaffermare l’egemonia del clan da lui stesso fondato.

La notizia della scarcerazione di Marco De Micco destò non poco scalpore, soprattutto perchè per diverse settimane nessun abitante del quartiere era riuscito ad avvistarlo. E non a caso.

I killer del clan Minichini-De Luca Bossa hanno presidiato per diverso tempo l’abitazione presso la quale De Micco è attualmente domiciliato con il chiaro intento di stanarlo per regolare “un vecchio conto”.

C’è la firma dei De Micco sull’omicidio di Gennaro Castaldi, in cui perse la vita anche il 19enne Antonio Minichini, figlio della lady-camorra del Lotto O Anna De Luca Bossa e del boss Ciro Minichini, nonchè fratellastro del killer Michele Minichini detto ‘o tigre.

Il 19enne, estraneo agli affari di famiglia, venne ucciso solo perchè si trovava in compagnia di Castaldi, reale obiettivo dell’agguato. Un omicidio che ha segnato profondamente le famiglie/clan Minichini e De Luca Bossa e che ha ispirato e motivato le gesta camorristiche di Michele Minichini, fermamente intenzionato a vendicare la morte del fratello.

Dopo un’apparente battuta d’arresto, lo scorso maggio, la faida per il controllo dei traffici illeciti a Ponticelli è rientrata nel vivo, facendo registrare una pericolosa escalation di bombe e “stese” che ha portato ad arresti che hanno indebolito sia i De Martino che i De Luca Bossa.

Con la fine dell’ennesima era camorristica ormai alle porte, in virtù del crescente sentore che a breve altre operazioni eclatanti delle forze dell’ordine siano destinate a fare tabula rasa di quel che resta dei clan De Martino e Minichini-De Luca Bossa-Casella, Marco De Micco ha rotto gli indugi senza aspettare la concreta uscita di scena delle due fazioni avverse, mettendo la firma su un’azione che non è passata di certo inosservata.

Perchè Marco De Micco ha fatto una “scesa” nel Rione De Gasperi? A chi ha voluto lanciare il guanto di sfida?

Le risposte a questi quesiti aprono almeno due possibili scenari investigativi.

Il primo, conduce al focolaio camorristico che si starebbe rifondando nella zona delle “case murate” del Rione De Gasperi e che vede alcuni pregiudicati, scarcerati non molto tempo fa, tessere rapporti sempre più fitti con le nuove leve del clan D’Amico-Mazzarella di San Giovanni a Teduccio. 

Il secondo, potrebbe essere associato alla presenza nell’ex bunker dei Sarno dei familiari di Tommaso Schisa, figlio dell’ex Sarno Roberto Schisa e della “pazzignana” Luisa De Stefano, passato dalla parte dello Stato. Le dichiarazioni del giovane rampollo della famiglia Schisa rischiano di compromettere anche la ritrovata libertà del fondatore del clan dei “Bodo” e pertanto Marco De Micco potrebbe aver lanciato quel monito proprio alle “pazzignane”, affinchè il giovane possa valutare bene cosa riferire alla magistratura.

Capire chi sono i nuovi affiliati ed alleati di Marco De Micco, resta un altro nodo da sciogliere. Nelle settimane successive alla sua scarcerazione, altri preziosi tasselli del clan da lui stesso fondato sarebbero andati incontro ad analogo destino. Forte del carisma e dell’enorme ascendente che ha sempre avuto sui giovani impazienti di marcare la scena camorristica da protagonisti, De Micco starà sicuramente lavorando per consolidare la sua organizzazione.

L’unico dato certo è che in assenza di bombe e spari, a Ponticelli si sta delineando uno scenario molto più temibile ed inquietante.

ADVERTISEMENT
Prec.

Barra: Controlli dei Carabinieri, 2 arresti e 3 denunce

Succ.

Giornalisti, delegazione del sindacato unitario della Campania ricevuta dal Prefetto di Napoli

Può interessarti

Torre del Greco, poliziotto ucciso dal Suv: il ricordo dei colleghi
Cronaca

Torre del Greco, poliziotto ucciso dal Suv: il ricordo dei colleghi

1 Novembre, 2025
Arrestato dopo 12 ore di fuga Tommaso Severino, il 28enne alla guida del Suv che ha travolto la volante della Polizia
Cronaca

Arrestato dopo 12 ore di fuga Tommaso Severino, il 28enne alla guida del Suv che ha travolto la volante della Polizia

1 Novembre, 2025
Suv travolge la volante della Polizia: muore l’agente Aniello Scarpati, arrestato un 28enne di Ercolano
Cronaca

Suv travolge la volante della Polizia: muore l’agente Aniello Scarpati, arrestato un 28enne di Ercolano

1 Novembre, 2025
Chi era Aniello Scarpati, il poliziotto che ha perso la vita a Torre del Greco
Cronaca

Chi era Aniello Scarpati, il poliziotto che ha perso la vita a Torre del Greco

1 Novembre, 2025
Torre del Greco, Suv si schianta contro contro pattuglia: morto un poliziotto, grave un altro agente
Cronaca

Torre del Greco, Suv si schianta contro contro pattuglia: morto un poliziotto, grave un altro agente

1 Novembre, 2025
Ponticelli: droga dal paniere, carabinieri arrestano un uomo e una donna
Cronaca

Ponticelli e Volla: cocaina nascosta nella scarpa, arrestato 65enne dai Carabinieri

31 Ottobre, 2025
Succ.
Giornalisti, delegazione del sindacato unitario della Campania ricevuta dal Prefetto di Napoli

Giornalisti, delegazione del sindacato unitario della Campania ricevuta dal Prefetto di Napoli

Please login to join discussion

Ultimi Articoli

L’ombra di un clan di Ponticelli sui furti al cimitero di Via Argine

2 novembre: la commemorazione dei defunti tra memoria, preghiera e tradizioni culturali

di Redazione Napolitan
1 Novembre, 2025
0

Il 2 novembre è una data di profonda importanza nel calendario cristiano: si celebra il Giorno dei Morti, dedicato alla memoria di chi...

Napoli tra le prime 100 città turistiche europee

Ponte di Ognissanti, Confesercenti Campania: “360mila presenze e 100 milioni di fatturato nella nostra regione”

di Redazione Napolitan
1 Novembre, 2025
0

Il Ponte di Ognissanti conferma la Campania tra le mete più amate d’Italia. Secondo le stime del Centro Studi di Confesercenti Campania, da...

Torre del Greco, poliziotto ucciso dal Suv: il ricordo dei colleghi

Torre del Greco, poliziotto ucciso dal Suv: il ricordo dei colleghi

di Redazione Napolitan
1 Novembre, 2025
0

Lascia la moglie Eliana e tre figli di 22, 18 e 12 anni l’assistente capo coordinatore Aniello Scarpati, 47 anni, morto nella notte tra il...

Arrestato dopo 12 ore di fuga Tommaso Severino, il 28enne alla guida del Suv che ha travolto la volante della Polizia

Arrestato dopo 12 ore di fuga Tommaso Severino, il 28enne alla guida del Suv che ha travolto la volante della Polizia

di Redazione Napolitan
1 Novembre, 2025
0

È durata circa dodici ore l’irreperibilità di Tommaso Severino, 28 anni, giovane imprenditore del settore tessile residente a Ercolano, ritenuto il conducente...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Bentornato!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o email per recuperare la password

Accedi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Vuoi sbloccare questo post?
Contenuti da sbloccare rimanenti. : 0
Sei sicuro che vuoi cancellare questo abbonamento?