Oggi, 16 dicembre, il giorno in cui si attende la liquefazione del sangue di San Gennaro. Il terzo ed ultimo appuntamento dell’anno con il prodigio della liquefazione del sangue del santo patrono della città di Napoli, ma il sangue finora non si è sciolto.
L’abate della Cappella di San Gennaro del Duomo di Napoli, monsignor Vincenzo De Gregorio, è stato chiarissimo e al termine della messa della mattina: “Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte – ha spiegato l’abate – il sangue era assolutamente solido e rimane assolutamente solido“.
La liquefazione avviene dal 1389, anno in cui per la prima volta il ‘miracolo’ è stato attestato.
Neanche al termine della seconda messa il sangue si è liquefatto.
Proseguono nella Cattedrale le preghiere dei fedeli che attendono l’annuncio.
Alle 12 la teca è stata riportata nella Cappella del tesoro ed è stata nuovamente ripresa alle 16.30. Alle 18.30 sarà celebrata un’altra messa alla presenza dell’Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, durante la quale i fedeli sperano che sia dato loro e alla città tutta l’annuncio dell’avvenuto miracolo.
I precedenti narrano che in passato, quando il prodigio della liquefazione del sangue non è avvenuto, si sono puntualmente verificate delle sciagure.
Nel settembre del 1939 è scoppiata la seconda guerra mondiale, nel 1943 è stata la volta dell’occupazione nazista. Ancora, nel 1973 c’è stata poi l’epidemia di colera mentre nel 1980 il drammatico terremoto in Irpinia. Insomma, la mancata liquefazione viene considerata portatrice di eventi nefasti.