Si è svolta durante la giornata di ieri la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Abdullah Ocalan. Napoli si schiera al fianco del leader curdo per l’affermazione della pace e dei diritti umani e democratici in Turchia.
Un riconoscimento significativo quello riconosciuto al leader del movimento di liberazione curdo da 17 anni rinchiuso nell’isola-prigione di Imrali, in Turchia, dove è sottoposto ad un regime di isolamento assoluto. Con una cerimonia semplice ma intensa, ieri mattina, a Palazzo San Giacomo, il sindaco Luigi De Magistris ha conferito la cittadinanza onoraria ad Abdullah Ocalan, consegnando una pergamena ed una targa con medaglia al “curdo-napoletano” nelle mani della nipote Dilek Ocalan, parlamentare del Partito democratico del popolo (Hdp). Un gesto, quello del Comune di Napoli, di grande valore simbolico.
«Un’iniziativa – ha chiarito De Magistris – che non vuole essere contro, ma per: per costruire un ponte di pace e di dialogo, per dare voce ad un popolo oppresso che chiede diritti e libertà. Napoli, città della tolleranza, del dialogo e della convivenza tra popoli e religioni, non vuole essere complice del genocidio che sta avvenendo nel Mediterraneo ma vuole favorire ogni passo che proceda nella direzione della tolleranza e della pacificazione».
Visibilmente commossa, Dilek Ocalan ha ringraziato: «Diciassette anni fa, con un complotto internazionale – ha detto – si è cercato di tagliare la lingua all’intero popolo curdo. Ma quel tentativo è fallito e lo dimostra il fatto che oggi siamo qui». Una scelta, quella dell’amministrazione napoletana, che non poteva piacere a tutti. Né sono mancate pressioni, da parte dell’ambasciata turca – passate, a quanto pare, anche attraverso la Prefettura – perché l’iniziativa fosse impedita. «Ma noi crediamo nella diplomazia dal basso – ha rivendicato De Magistris – Nessuno pensi di farci rinunciare alla nostra ambizione di perseguire la giustizia e la pace e di dare il nostro sostegno ai popoli che ambiscono a giustizia e pace. Da questo punto di ista, noi ci schieriamo: non contro, ma per».
Dalle 18, ha invece tenuto banco un pomeriggio all’insegna del dibattito e della musica al teatro Politeama. Con De Magistris e Dilek Ocalan discute Nicola Quatrano, presidente di Ossin, osservatorio internazionale per i diritti umani. A seguire concerto con 99Posse, Daniele Sepe, E Zezi, Jovine, Franco Ricciardi, Granatino, Enzo Dong, O’Rom, Daniele Sansone, Zerocalcare ed altri.