Continua il nostro viaggio alla scoperta dei segreti per impostare rapporti di coppia stabili e duraturi, grazie ai consigli di un esperto in materia, Emanuele Giuseppe Adiletta, dottore in scienze e tecniche psicologiche e terapista sessuale, attualmente impegnato nel promuovere e normare in Campania la figura del Sex Worker con il centro di Ricerca e Formazione in Medicina e Psicologia, credendo fermamente che la sessualità è un diritto inalienabile dell’uomo, ci spiegherà come ambire ad un rapporto stabile e duraturo.
Il tema di questo appuntamento?
Le varie dimensioni della sfera della sessualità.
“Quando si parla di sessualità intendiamo l’intera storia di vita di una persona che s’interseca poi con la storia di vita di un’altra persona, compare quindi un aspetto personale che è la narrazione di chi siamo e come ci rapportiamo con l’altro, ovvero, l’aspetto relazionale, giungendo infine a come l’esperienza modula il nostro approccio ed il nostro comportamento sessuale. Per comprendere questo dobbiamo però abbandonare la concezione estremamente riduttiva di sessualità, intesa solo come rapporto coitale. Abbandonato questo mito, possiamo addentrarci nelle componenti o per meglio dire nelle diramazioni a cui lo sviluppo sessuale conduce in ogni persona. Facendo un discorso su grandi linee, lo sviluppo della sessualità di un individuo è l’intersecarsi di più aspetti che rispecchiano il modello familiare e l’educazione religiosa ricevuta che dice molto sul modo personale di vivere il piacere che è un’altra componente della sessualità. Per questo il termine sessualità è come un orizzonte degli eventi in cui all’interno s’incontrano numerosi aspetti, contesti ed esperienze che costruiscono ed influenzano dapprima la sessualità individuale e poi quella relazionale. Quanto precisato proprio ora è importantissimo perché fa comprendere che la sessualità non è si esprime solo nel rapporto sessuale, ma anche attraverso le fantasie personali ed i momenti dedicati a soddisfare questi impulsi tramite la masturbazione. Così anche la definizione di rapporto sessuale nella cultura di massa necessità di essere rivista, il rapporto sessuale inizia dal momento in cui ci si sente attratti, ovvero, il momento che delinea l’emergere del desiderio, questo momento coincide spesso con lo sguardo, perché l’attrazione inizia proprio dallo sguardo ed è in quel momento, in quell’istante, che si può parlare di istinto sessuale, la pulsione che ha come scopo il raggiungimento coitale.
La sessualità è equiparabile ad un bene primario, proprio come il bisogno di acqua ed il cibo e quindi deve iniziare ad essere vista per quello che è: un diritto, con tutte le relative che sono incluse nel termine stesso. Inviolabile, Universale, Indisponibile e fondamentale. Non dobbiamo pensare alla sessualità solo come un attività da cui godere, certo non dobbiamo dimenticarci del lato egoistico del piacere stesso, ma dobbiamo considerare lo sviluppo sessuale come innato all’interno dell’individuo umano e quindi essenziale per consentirne lo sviluppo stesso. La sessualità come l’educazione sessuale è importante per scoprirsi, per difendersi, per essere consapevoli di chi siamo. Si dimentica con troppa facilità che l’espressione della sessualità non è di dominio di una categoria specifica, come spesso, se non sempre, accade. E’ fondamentale iniziare a parlare di sessualità anche nella disabilità sia cognitiva che fisica, mettendo l’accento su quella cognitiva che viene ancor più accantonata rispetto alla seconda subendo, tra le tante cose, un profondo processo di “angelizzazione “, perché è questa categoria che viene dimenticata lasciandola vittima dello stigma e del “ Sesso cattivo“: abusi, prostituzione, pornografia, limitandone al tempo stesso lo sviluppo personale. La disabilità è propria del disabile a causa del deficit di cui è portatore, l’handicap è una situazione socializzata che arreca danno notevoli a chi ne subisce gli effetti, impedendo di esprimersi e di scoprirsi. La sessualità è un serbatoio, non può essere contenuta e se repressa esplode portando conseguenze molto negative. Per me, quindi, diviene diritto inalienabile per una serie di motivi che ritengo validi e soprattutto alla base di una persona consapevole e di una società che sia all’altezza della libertà che vuole concedere allo sviluppo personale. Concludo ricordando che non sono il solo ad andare in questa direzione, la Convenzione delle Nazioni Unite sulla disabilità sottolineano questi aspetti della sessualità:
L’articolo 12 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle
persone con disabilità (UNCRPD) ( Nazioni Unite, 2006 ) garantisce alle
persone con disabilità il diritto di “godere della capacità giuridica su
base di uguaglianza con gli altri in tutti gli aspetti della loro vita”.
Sebbene non esplicito nell’articolo, tali aspetti includono quelli relativi al
sesso e alle relazioni. La sessualità e le relazioni sessuali sono parti
fondamentali di ogni vita umana e sono fondamentali per la salute e il
benessere generali fisici, emotivi e sociali.
L’ articolo 8, ognuno ha il diritto fondamentale alla vita privata, alla vita
familiare, allo sviluppo personale e al diritto di sviluppare relazioni sane
con gli altri ( Convenzione europea dei diritti dell’uomo,
1953 ). All’interno della “vita privata” è compreso il diritto a una vita
sessuale e di intrattenere relazioni di propria scelta con gli altri purché
non comportino lesioni agli altri.”