La rivista britannica Time Out ha stilato la consueta classifica annuale dei quartieri del mondo in cui si vive meglio. La classifica scaturisce intervistando gli abitanti delle città di tutto il mondo e gli esperti. Il risultato è una lista di 51 piccole realtà in cui la qualità della vita è considerata ottimale. Nel report targato 2022 anche un quartiere napoletano ha guadagnato una posizione di rilievo: si tratta del Rione Sanità.
Buon cibo, movida, architettura, luoghi di attrattiva ed intrattenimento, siti culturali ed archeologici: ogni quartiere selezionato è entrato nella top 50 grazie ad una peculiarità che lo rende unico e che spesso sfugge ai turisti, tant’è vero che uno degli intenti della classifica della rivista britannica è anche quello di segnalare ai vacanzieri luoghi che vale la pena di visitare e che spesso non figurano nelle guide.
Unico quartiere italiano presente in classifica, il Rione Sanità. Tutto merito dei suoi colori e del suo carattere intenso. Non è da tutti vivere in un quartiere in cui le tracce del mondo antico sono così vive. Le Catacombe di San Gennaro del II-III secolo sono una tappa obbligata. Il fascino che sprizza alla luce del Sole si intensifica nei sotterranei. Dalle pizzerie alle pasticcerie, anche il buon cibo fa del Rione, edificato su un vallone utilizzato sin dall’epoca greco-romana, uno dei quartieri migliori del mondo.
Il Rione Sanità, situato ai piedi della collina di Capodimonte, insieme a Forcella e ai Quartieri Spagnoli, è uno dei tre quartieri più popolari, colorati e vivi del centro di Napoli.
Per accedere al Rione Sanità si passa per il Borgo dei Vergini.
Sull’origine del nome del Rione Sanità, invece, ci sono due ipotesi. La prima fa riferimento alla salubrità del luogo, visto che la zona era piena di boschi e sorgenti d’acqua; un’altra fa riferimento a presunti miracoli qui avvenuti per le preghiere rivolte ai morti nei vari cimiteri del quartiere.
Il quartiere, dopo essere stato utilizzato come luogo per l’estrazione del tufo, viene destinato a necropoli pagana, a catacombe paleocristiane e successivamente a cimitero cristiano.
Dal Ponte della Sanità, il collegamento diretto tra Santa Teresa degli Scalzi e la Monumentale rotonda di Capodimonte, si ha una bella visuale del rione fino a scorgere il Vesuvio.
Contro ogni convinzione, che lo vorrebbe quartiere maledetto, il rione Sanità è un concentrato di meraviglie e di opere d’arte, chiese del 700, ipogei greci e costruzioni romane, palazzi nobiliari.
Punto centrale del Rione è sicuramente la basilica seicentesca di Santa Maria della Sanità, (Piazza Sanità, 14) opera dell’architetto domenicano Fra’ Nuvolo, che diede forma ad uno splendido esempio del barocco napoletano.
Nella parte inferiore della chiesa è presente la basilica paleocristiana con l’ingresso alle Catacombe di San Gaudioso. I suoi affreschi hanno ispirato la Livella di Totò.
Ma le bellezze del Rione Sanità non finiscono qui, passeggiando per il quartiere si scoprono il Palazzo dello Spagnolo (via dei Vergini n. 19) e Palazzo Sanfelice (via Sanità n. 6). Entrambi i palazzi sono noti per le scalinate ad ali di falco, un elemento architettonico portante, quasi scenografico, più importante della facciata dei palazzi.
Interessante anche Palazzo De Liguoro, un’antico edificio abbarbicato sul costone tufaceo di Capodimonte che nasconde una scala a spirale scavata nel tufo e che spunta su un giardino privato con una vista panoramica mozzafiato su tutta la città.
Nel quartiere non possiamo fare a meno di visitare Via Santa Maria Antesaecula, dove, al civico 109, è nato Antonio de Curtis, in arte Totò.
Non solo arte, ma anche tradizione gastronomica. Il quartiere accoglie diversi e celebri punti di ristoro dove poter gustare i must della cucina partenopena.