Vasta operazione dei Carabinieri contro i falsi invalidi a Napoli.
Notificate una ventina di misure cautelari e sequestrati beni per 2,5 milioni di euro. Le accuse sono di truffa ai danni di ente pubblico, contraffazione di certificati e falsità commessa da privati. Secondo quanto accertato dai militari, sarebbero stati falsificati verbali di accertamento di invalidità Asl e presentate dichiarazioni mendaci presso gli uffici Inps. Tra gli indagati anche un finto sordo-cieco e un finto paraplegico.
Questa notizia ha generato un fiume di rabbiosa costernazione in Michele, un nostro affezionato lettore, paraplegico dalla nascita.
Lui è un “vero invalido” e ci ha scritto per raccontare cosa vuol dire convivere con una disabilità:
“Tutte le volte che leggo le storie di questi furbi che non si prendono gioco dello Stato, ma delle persone come me, che vorrebbero ambire ad una vita normale, ma non possono, provo un forte senso di rabbia.
Fa rabbia pensare che per loro fingere un handicap sia “una recita”, “un gioco”, ma ancora di più che esistano persone incapaci di apprezzare il tesoro di cui dispongono: la salute.
E posso assicurarvi che vale molto di più di una pensione.
La salute non ha prezzo.
Rubare soldi in questo modo significa privare una persona come me o che imperversa in condizioni anche più gravi delle mie della possibilità di curarsi o di assumere una badante che lo aiuti ad espletare semplicemente le funzioni vitali più basilari: mangiare, andare in bagno, vestirsi.
Essere un disabile non è “un gioco” e non basta la galera per espiare la colpa che macchia le coscienze degli artefici di un così vile reato.”