Silvio Orlando, napoletano classe 1957, oramai incarna nell’immaginario collettivo, la figura del professore per antonomasia. Dopo aver interpretato il docente Vivaldi, nel famoso film di Daniele Lucchetti ‘La scuola’, datato 1995, l’attore ripropone attualmente in tournè teatrale l’omonimo spettacolo, tratto dai romanzi di Domenico Starnone. In calendario nella stagione di prosa italiana 2014-15, Silvio Orlando incontra il suo pubblico recitando sui palcoscenici del nostro paese. A tal proposito l’artista dichiara: “Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera, perché fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico”.
Volto rappresentativo del cinema d’autore italiano, Orlando usa una recitazione sobria, sottile e intensa. La presenza del suo nome nel cast di un film, assicura qualità ad ogni sceneggiatura e gradimento di pubblico.
Esordiente come suonatore di flauto nel gruppo musicale del “Centro Culturale Giovanile” di Napoli, subito lavora nel teatro napoletano. Nei primi anni Ottanta passa velocemente dalla tv al cinema di spessore, grazie alla fiducia accordatagli dal regista Gabriele Salvatores. Attore prediletto da Daniele Lucchetti, con lui Silvio collabora al cinema molte volte, raggiungendo il successo grazie al ruolo del professore idealista della periferia romana, capace per questo di interagire col mondo. Orlando interpreta vizi e virtù dell’uomo medio e lo fa lasciando il segno sul grande schermo. Nanni Moretti per questo lo sceglie per mettere in scena ruoli complessi, soprattutto nella pellicola ‘La stanza del figlio’, film vincitore della Palma d’oro a Cannes 2001, e ne ‘Il caimano’, dove Silvio Orlando veste i panni di un produttore in crisi che, dopo alcuni successi trash, realizza un film provocatorio e importante, incentrato sulla politica dell’Innominabile Berlusconi.
La fama di Orlando non si arresta e continua con Pupi Avati. Ne ‘Il papà di Giovanna’ è visibile tutta la maturità artistica dell’attore che arriva col suo ruolo alla Mostra del Cinema di Venezia, vincendo la Coppa Volpi come Migliore Attore. Lavora poi con Giovanni Veronesi e Fausto Brizzi, che gli offrono ruoli più soft, ma sempre riflessivi, esaltando la sua abilità interpretativa.