Riviera di Chiaia: il crollo di un palazzo

Riviera di ChiaiaNAPOLI: La Procura ha richiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di disastro colposo, la cui udienza preliminare sarà il 22 giugno. L’incidente sembrerebbe essere stato causato da un difetto di costruzione localizzabile nel pozzo di stazione della Linea 6.

Il crollo del palazzo della Riviera di Chiaia è sottoposto giustamente davanti ad un tribunale. La Procura di Napoli chiede che siano processati ben diciannove imputati. Infatti, l’ipotesi dell’accusa sostiene che si sia trattato di un disastro colposo. L’udienza preliminare sarà a breve, il prossimo 22 giugno inizierà il processo che sarà coordinato dal giudice Andrea Rovida. Le indagini sul disastro della Riviera di Chiaia sono state avviate dal pubblico ministero Giovanni Corona, che ora coordina l’area di Napoli Nord, e condotte in seguito dal pm Fabrizia Pavani con la collaborazione del procuratore aggiunto Luigi Frunzio. I risultati porterebbero ad individuare la causa dell’incidente, avvenuto il 4 marzo del 2013, in un “difetto di costruzione” collocato tra due diaframmi, il 126 e il 140, del pozzo di stazione del cantiere della linea 6 della metropolitana cittadina.

Il crollo del palazzo situato al civico 72 della Riviera di Chiaia, noto agli abitanti della zona anche come Palazzo Guevara di Bovino, non causò feriti o vittime ma furono diverse le famiglie sfollate in altre palazzine. Ancora oggi, dopo due anni, sono forti i disagi e le inconvenienze a cui devono sottostare i residenti e l’intero quartiere della zona di Chiaia. Gli inquirenti attraverso le indagini avrebbero scoperto uno spazio riempito da materiale terroso e argilloso, non idoneo per la costruzione trattandosi di materiale che non trattiene l’acqua. L’impermeabilizzazione tra i due diaframmi avrebbe provocato l’apertura di una falla e la fuoriuscita del getto di acqua e terreno fangoso che portarono al crollo del palazzo.
“La richiesta di rinvio a giudizio è stata presentata nei confronti del dirigente comunale Raffaele Imparato, di Ciro De Luca, ad della De Luca group Italy, Luigi Visconti, ad di Costrade spa, Antonio Liguori e Federico Moccia, preposti di Ansaldo sts, Giorgio Mormone, Vincenzo Scotti e Mario Barbati, componenti del comitato tecnico esecutivo, Gabriele Santangelo, Paolo Santangelo e Gino Zanchini, della società Trevi, Luigi Nardacci, della Sgf, del progettista Ettore Sacco, del direttore dei lavori Angelo Ribecco, del direttore di cantiere Giuseppe Annunziata, del capo cantiere Angiolino Bellizzi, del collaudatore Vittorio Pagliarulo e dei componenti del comitato tecnico scientifico, nominato dal Comune ma retribuito da Ansaldo, Renato Sparacio e Stefano Aversa.” 
Durante l’udienza preliminare gli accusati e gli accusatori potranno replicare le contestazioni, mentre si avvisa per la conclusione delle indagini relative al crollo. Gli abitanti della Riviera di Chiaia potranno finalmente mettere fine ad un incubo.
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