Sapeva alternare sguardi di dignità altera a sorrisi dolcissimi che le illuminavano il viso da diva.
Il 7 luglio di quarantotto anni fa moriva Vivien Leigh, che il mondo conoscerà e ricorderà come la Rossella O’Hara di “Via col vento”. Nata in India,alle falde dell’Himalaya, il 5 novembre 1913 da genitori inglesi (il padre era un ufficiale della cavalleria britannica di stanza nella nazione asiatica) colpisce fin dai primi giorni di vita per la sua straordinaria bellezza, diventerà una delle donne più attraenti del suo tempo.
Nel 1934 comincia a lavorare come modella a Londra.Due anni dopo l’affascinante ragazza dagli occhi verdi e dai capelli scuri si presenta, elegante e disinvolta, nel camerino di Laurence Olivier:diventeranno una delle coppie più celebri d’Inghilterra, si sposeranno nel 1940 dopo aver ottenuto il divorzio dai rispettivi coniugi per poi divorziare a loro volta nel 1960.
Fu lei a cercare con fermezza la parte che l’ha per sempre legata alla viziata e orgogliosa miss O’Hara in Via col vento (1939).Tanto aveva amato il romanzo di Margaret Mitchell che nel febbraio 1938 chiese al suo agente americano di segnalarla per l’adattamento cinematografico al produttore Selznick. Per il produttore la ricerca di un volto per Rossella O’Hara andava ormai avanti da due anni,ma bastò un solo sguardo per capire che Vivien Leigh era perfetta per la parte. Per la sua memorabile interpretazione come l’indomita Rossella vinse il primo dei due Oscar della sua carriera.
Il secondo Oscar lo ottenne nel 1952 per Un tram che si chiama desiderio di Elia Kazan, accanto a Marlon Brando, nella versione cinematografica del dramma di Tennessee Williams, che già aveva interpretato a teatro.
Insieme al successo, iniziano anche i suoi problemi di salute.Una grave forma di sindrome maniaco-depressiva la affligge con continui ricoveri e continui ricorsi a cure devastanti come l’elettrochoc.Insieme ai problemi mentali l’attrice è colpita da una grave forma di tubercolosi che la condurrà alla morte a soli 53 anni.
E’ morta Rossella O’Hara”, titolano l’indomani i giornali di tutto il mondo. E alle dieci di sera di quel giorno tutti i teatri di Londra spensero le luci per commemorare Vivien Leigh, la più bella,ma anche la più sfortunata. Le sue ceneri furono disperse nel vento in un lago del Sussex.