Un’aggressione violenta in pieno centro a Napoli. Giovani senza scrupoli sferrano un pugno in piena faccia ad un ragazzo seduto sul ciglio di un marciapiede mentre fuma una sigaretta.
Questo è quanto racconta il video pubblicato su youtube da “Panni Sporchi” risalente alla notte dello scorso 12 giugno, alle ore 4.40.
Una sequenza di immagini inverosimili che si sviluppa nel corso di una notte qualunque, a cavallo tra un sabato e una domenica qualunque, a ridosso dell’alba di un nuovo giorno qualunque.
Un episodio verificatosi a due passi da una caserma dei carabinieri, a 100 mt in linea d’aria da una delle piazze più importanti del centro di Napoli. Due criminali viaggiano indisturbati a circa 80 km/h percorrendo la strada contromano senza casco, perdono un cappello tornano indietro per recuperarlo ed aggrediscono il ragazzo che, almeno a giudicare dalle immagini narrate dal filmato, non fa nulla per innescare quella reazione.
Piuttosto, quel video lascia presumere che la motivazione che ha generato quell’aggressione sia quell’atteggiamento consolidato ed ampiamente diffuso tra i “guappi” che si aggirano tra le vide e i locali della Napoli by night con l’esplicito intento di attaccare briga: “Wè bello, ma mi stai guardando? Che hai da guardare?” e da lì, senza neanche attendere la risposta, parte la scazzottata.
Il video prosegue mostrando un gruppo di ragazzi poco distanti che si avvicinano al ragazzo aggredito, facendogli da scudo, ma la rissa continua. Senza l’audio è difficile comprendere con esatta e certa attendibilità cosa sia accaduto, ma, invero, al cospetto di immagini tanto schiaccianti, la sostanza non cambia la realtà dei fatti.
Una realtà dei fatti che troppo spesso riporta episodi di violenza gratuita piuttosto che “illegittimamente legittimati” dall’impellente necessità di mettere a segno una rapina.
Una realtà dei fatti che disarma, disorienta, spaventa, avvilisce e svilisce quella parte di cittadinanza che vede la sua libertà sempre più in ostaggio della violenza e della criminalità.
E di notte, troppo spesso e troppo facilmente, la concitazione che deriva da questo stato d’animo si vede costretta ad imbattersi in fatti che avvallano e legittimano la paura.