Accadeva un anno fa, nel bel mezzo di un concerto a Policoro: è morto così Mango, stroncato da un infarto, circondato dal commosso e sconvolto abbraccio dei suoi fan, mentre conferiva voce e forma al suo grande amore per la musica, un amore suggellato da un apprezzato ed indiscutibile talento che lo ha portato a scrivere ed interpretare alcuni dei successi più acclamati della storia della musica pop italiana.
Nato a Lagonegro, in provincia di Potenza, nel cuore del profondo sud, Mango è stato uno degli interpreti più sopraffini e raffinati delle musica di casa nostra.
Non solo cantautore, ma anche autore di brani incisi da svariate voci celebri della canzone italiana. Cultore della buona musica, fin da adolescente, estimatore del rock dei Led Zeppelin e del blues di Aretha Franklin, agli studi di Sociologia presso l’Università di Salerno, alterna l’attività di autore musicale che lo porta a 21 anni a pubblicare il primo album, “La mia ragazza è un gran caldo”. Con quest’ultimo si guadagna la considerazione di Patty Pravo e Mia Martini, che incidono due suoi brani, lanciandolo come autore. Da Loredana Berté a Mietta, fino al più recente Dennis Fantina, Mango seguita a scrivere brani per artisti affermati ed emergenti. Vincitore del premio della critica al Festival di Sanremo del 1985, tra i suoi cavalli di battaglia vanno citati “Bella d’estate” – scritta con Lucio Dalla, altro “pezzo pregiato” della storia musicale italiana, venuto a mancare di recente – “Oro” e “Mediterraneo“.
Una vita trascorsa tra parole da convertire in musica, accordi e melodie. Fino all’ultimo respiro.