La storia di Gonzalo racconta una realtà comune, tristemente condivisa da tante persone. Uomini, donne, italiani, stranieri, figli illegittimi della precarietà, della disoccupazione e della povertà che scagliona la contemporaneità dei nostri giorni.
Gonzalo è un uomo di 60 anni, originario del Sud America che vive in Italia da 25 anni.
Si guadagna da vivere facendo il giardiniere e fino a poco tempo fa dormiva in una Lancia Fulvia del 1971 senza vetri vicino alla fermata della metro Colli Albani a Roma.
Questo è il primo inverno che Gonzalo non trascorrerà al freddo: grazie alla mobilitazione, alla generosità del suo quartiere e alla petizione che Simonetta ha lanciato su Change.org, la mia storia ha iniziato a circolare e un benefattore ha fatto una donazione con cui è stato acquistato un camper che è diventato la sua casa.
Gonzalo, oggi, è un uomo felice e vorrebbe dare una mano a tutti quelli che vivono ancora senza un tetto: come la sua amica Eva, anche lei giardiniera volontaria nei giardini abbandonati del suo quartiere di Roma. Eva vive su una panchina, e come lei ci sono tantissime persone che passeranno il Natale e il Capodanno al gelo.
Attraverso una petizione, Gonzalo ha lanciato la sua idea: “il camper è una soluzione semplice e potrebbe essere una casa per tutti coloro che non ce l’hanno. Per funzionare ha bisogno di luce e gas, che potrebbero essere forniti dalle parrocchie fino a che chi lo occupa non trova un lavoro. Ma forse è una soluzione un po’ complicata. Solo che risolvere il problema della casa permette di potersi occupare di tutto il resto: solo con un tetto sulla testa ti rendi conto che c’è da pagare luce e gas e tutto il resto, e che per farlo serve un lavoro. Solo così ricominci a lottare anche per lavorare e avere un’altra vita.
In Italia esistono le case popolari, che vengono assegnate ai poveri, ai disabili e ai senzatetto. Ho scoperto, anche sulla mia pelle, che ci vogliono però almeno 15 anni per avere un alloggio in una casa popolare. Sembra che di case popolari ce ne siano troppe poche. Però vedo tantissimi edifici vuoti e abbandonati, caserme che non servono più a niente, palazzi disabitati. Perché non dichiarate anche questi posti “case popolari”? Perché non aumentate i tetti possibili per tutti? Ci sono. Magari potremmo anche aiutare ad aggiustarli e ristrutturali. Sta a voi renderli disponibili. Io penso che l’umanità sia una grande e immensa famiglia. Troviamo la dimostrazione di ciò da quello che sentiamo nei nostri cuori a Natale. Grazie a tutti quelli che mi vorranno aiutare per far arrivare al signor Renzi, alle regioni e ai comuni questa richiesta. Facciamo in modo che ci diano una risposta entro Natale. Voglio solo che anche i miei amici senzatetto abbiano, come me, un posto dove andare a dormire e passare delle Feste più belle, sapendo che finalmente la loro vita cambierà.”