Doveva e poteva essere una “semplice” partita di calcio, quella che si disputerà tra meno di un’ora tra Napoli e Legia Varsavia allo stadio San Paolo di Napoli, invece, l’incontro di Europa League sembra aver assunto gli inconcepibili tratti del pretesto per devastare la città e disseminare violenza da parte dei tifosi ospiti.
Una “chiamata alle armi” che i tifosi azzurri sembrano aver recepito ed accolto di buon grado.
Dalla scorsa notte, difatti, continuano a susseguirsi episodi violenti in diversi unti caldi della città. D’ala stazione Garibaldi a piazza Bellini, laddove i tifosi polacchi hanno incrociato quelli partenopei si sono registrate scene di autentica guerriglia urbana. Gli scontri tra tifosi seguitano a tenere banco e a concitare gli animi anche nelle fasi che precedono il fischio d’inizio del match di Europa League tra Napoli e Legia Varsavia.
Alcuni tafferugli sono avvenuti intorno alle 16.30 all’esterno dello stadio San Paolo all’arrivo di un gruppo di tifosi polacchi. Una dozzina di supporters azzurri, hanno lanciato oggetti contro le forze dell’ordine che hanno risposto con un’azione di alleggerimento.
Ulteriori tafferugli sono avvenuti tra un gruppo di tifosi, armati di mazze e con il volto coperto da passamontagna, e le forze dell’ordine, in via Giovanni Chiarini, una traversa di piazzale Tecchio. La polizia ha fronteggiato e respinto gli ultrà – circa una cinquantina – che cercavano di arrivare nella piazza. Al gruppo ha ripiegato di alcune centinaia di metri, in piazza San Vitale, cercando di riorganizzarsi.
Alcuni petardi sono stati esplosi e i commercianti hanno abbassato le saracinesche dopo un fuggi-fuggi generale. In seguito a questi scontri, cinque ultrà del Napoli sono stati fermati dalla polizia e condotti nel commissariato San Paolo. Polizia e carabinieri, in assetto antisommossa, sono stati fatti scendere dai mezzi e fatti schierare. Alcuni petardi sono stati esplosi in piazzale Tecchio.
Autentiche scene di guerriglia urbana, non supportate da alcuna logica e che seguitano a disseminare paura ed apprensione intorno al match, galvanizzando un legittimo, ma surreale clima teso e concitato, destinato a persistere ancora per una notte.