16 anni, una carriera da baby-prostituta, imposta da chi l’ha ridotta in schiavitù.
Una banda di connazionali senza scrupoli che con l’inganno l’ha sottratta alla famiglia per farla venire in Italia ed imporre alle ore più spensierate e fresche della sua vita quel destino così atroce da sopportare.
Questa la storia di una giovane albanese come tante che si è vista prigioniera delle angherie di due “padroni” che l’hanno ridotta alla più alienante e riprovevole forma di schiavitù e che si è vista tendere una mano dal destino che ha saputo e voluto prontamente afferrare.
La giovane ha accettato il percorso di recupero che le è stato prospettato dall’Unità operativa a tutela delle emergenze Sociali e minori della Polizia Municipale di Napoli, la ragazza quindi inizierà a studiare e frequentare corsi di Formazione per estetista e parrucchiere voltando le spalle al mondo della prostituzione e a quel brutto passato.
Privata dei documenti dai suoi aguzzini che la drogavano e derubavano dei guadagni, rendendo impossibile per diversi mesi risalire alla sua identità. Oggi, dopo che ha raggiunto la maggiore età, ha detto si ‘al programma di recupero che sì concluderà con il riconoscimento del permesso di soggiorno. La giovane che parla perfettamente l’italiano, attualmente vive una struttura protetta.