Quello di Fabio Coppola dovrebbe essere tramandato ai posteri come l’ultimo delitto di camorra del 2015. Dovrebbe. La prudenza nell’esternare affermazioni da estendere alla criminalità organizzata non è mai troppa.
Fabio Coppola, 40 anni, personaggio di spicco di una nuova cosca, che gravita nel giro del racket e delle estorsioni, giustiziato con freddo cinismo ieri sera ad Afragola. Erano verso le 20 quando un commando di almeno tre killer lo ha raggiunto in via Don Bosco, sotto la sua abitazione. L’uomo era alla guida della sua Citroen C2, ha avuto appena il tempo di accostare la vettura. I killer erano nascosti dietro una piccola siepe, quindi praticamente invisibili ai passanti, in virtù della scarsa illuminazione della strada. I killer si sono repentinamente avvicinati alla Citroen dal lato del guidatore ed hanno esploso almeno una decina di colpi, con pistole calibro 9.21.
Lo hanno colpito alle spalle, al collo e ad un fianco. Coppola è stramazzato di lato, verso il sedile passeggero, già privo di vita. Infine hanno messo a segno un’autentica esecuzione.
“Il colpo di grazia”: uno dei killer ha aperto lo sportello della vettura si è piegato verso la vittima, ha poggiato la canna della pistola alla testa e ha esploso un colpo. Coppola secondo gli inquirenti era un personaggio in forte ascesa criminale ad Afragola, un elemento di primo piano di una cosca di nuova formazione, composta da elementi che facevano parte di quella che un tempo era la “galassia” di clan e famiglie che formavano il clan Moccia, che almeno in apparenza dovrebbe essere giunto al tramonto.