Un lettore ha inviato alla nostra redazione un’immagine pubblicata su uno dei tanti profili social “anti-meridionali” e che ha fatto storcere il naso a molti napoletani, stanchi di doversi giustificare per le malefatte e il malcostume esibiti con fin troppa disinvoltura da una frangia di popolo che personifica “una parte del tutto”, ma non la totalità della cittadinanza.
Un concetto semplice e scontato che, tuttavia, fatica ad affermarsi nell’ideologia collettiva che troppo spesso tende ad appioppare stereotipi e cattive abitudini “ai napoletani”.
L’immagine incriminata ritrae un uomo in sella ad uno scooter che trasporta una bambina, senza casco, alla quale ha legato con dello scotch una grossa scatola, contenente, sembrerebbe, un televisore con schermo ultrapiatto o un elettrodomestico.
“Papà e figlia Alpha alle prese con un trasporto eccezionale, 100 punti a chi indovina la città”: questo il testo che introduce la foto e che ha suscitato non poche polemiche tra i napoletani che non si riconoscono in questa descrizione e che si sentono chiamati in ballo in maniera fin troppo scontata.
Di certo, “non succede solo a Napoli” non è l’alibi più lungimirante da abbracciare per espiare le colpe e ripulirsi le coscienze, consapevoli che la dilagante assenza di senso civico e anche di buon senso, come in questo caso, non hanno un indirizzo né una collocazione geografica ben precisa, ma vanno sempre condannati.
Il dato incoraggiante che emerge dalla continua ed incalzante diatriba virtuale tra Nord è Sud è che i napoletani che non si rispecchiano nelle gesta scellerate dei loro concittadini, iniziano a prendere coscienza della gravità della problematica e delle ritorsioni che è in grado di sortire in termini ideologici e culturali. Fattori penalizzanti che rischiano di pregiudicare l’ascesa sociale di un intero popolo che inizia a studiare le contromisure.
Di certo, la lotta per la rivendicazione sociale delle buone maniere, del senso del decoro e del viver civile, è una battaglia alacre e sempre aperta, non solo sulle sponde del Vesuvio e che stenta a sortire gli effetti sperati.
Intanto, mentre impazza il dibattito, quello che resta “agli atti”, come dato di fatto tangibile ed acquisito, è che l’immagine che sbarca oltre i confini della Campania è ancora una volta quella capace di rafforzare lo stereotipo del napoletano cialtrone e truffaldino: un padre che indossa il casco, ma che non riserva lo stesso riguardo alla figlia e per giunta la sovraespone al pericolo di viaggiare a bordo di un ciclomotore in condizioni improbabili ed improponibili.