E’ la cronaca di un pomeriggio di follia il racconto della rapida e brutale sequenza di violenza che ha ridotto in fin di vita un 17enne napoletano.
Lo scorso lunedì 18 dicembre, il giovane stava percorrendo via Foria per recarsi dal medico di famiglia quando è stato accerchiato da un gruppo di quattro ragazzini, “più piccoli e più bassi di lui” secondo quanto riferito dai testimoni oculari.
Lo hanno spintonato e provocato per poi dar luogo alla mattanza: gli hanno sferrato almeno una ventina di coltellate tra torace ed addome, le ultime alla giugulare e a un polmone. Dovevano essere “il colpo di grazia”: “finiscilo” ha detto uno dei membri della “Banda” rivolgendosi a quello che ha inferto gli ultimi due colpi.
Uno degli episodi di violenza più brutali della storia contemporanea della città di Napoli e che rilancia il tema della sicurezza sul fronte criminalità, in tutte le sue forme.
La madre del 17enne, nel corso di un’intervista rilasciata a “Repubblica” spiega che, a suo avviso, quel branco di minorenni ha selezionato una vittima a caso da colpire per dimostrare di possedere i requisiti necessari per ambire a una carriera criminale.
Venerdì 22 dicembre i familiari del 17enne, gli studenti del liceo che frequenta e tutti i cittadini che vorranno aderire, daranno luogo ad un corteo che partirà alle 10 da piazza Miracoli, davanti al Liceo Cuoco e si concluderà alla Caserma Garibaldi a Via Foria, dove è avvenuto il ferimento.