Si è svolto stamane, lunedì 27 maggio, l’annunciato flash mob all’esterno dell’ospedale dei Pellegrini, di recente teatro di una scena da far west, con un uomo con il volto trafugato da un casco integrale che esplose diversi colpi d’arma da fuoco nel cortile dello stesso ospedale, con l’intento di uccidere un giovane ferito alle gambe a colpi di pistola, trasportato al pronto soccorso da alcuni amici, rimasti feriti in maniera lieve dai colpi esplosi.
“Da anni l’Ordine dei Medici di Napoli si spende nella battaglia contro la violenza ai danni di chi indossa un camice. In questi giorni l’Ordine dei Medici di Napoli ha lanciato una campagna social di educazione sanitaria, ripresa anche dal circuito di Videometrò, l’idea è quella di affrontare anche questo tema, per aiutare i cittadini a comprendere che ogni aggressione ad un medico è un’aggressione al diritto alla salute. Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso “. Questo il commento di Silvestro Scotti a margine del flash mob di stame organizzato all’Ospedale dei Pellegrini
“Pene severe per chi aggredisce un medico. In questi casi – dice provocatoriamente Vincenzo Bencivenga, segretario regionale dell’Anaao Assomed – bisognerebbe procedere con il daspo, come si fa negli stadi. Chi aggredisce un medico lede anche il diritto alla salute degli altri cittadini”. Sono sei le richieste che il sindacato ha lanciato in occasione del flash mob di stamane all’ospedale Pellegrini.
1. immediato potenziamento della sicurezza all’interno degli ospedali e nelle immediate vicinanze territoriali, competenza dei Prefetti e dei Sindaci;
2. immediata attivazione di efficienti sistemi di controllo degli accessi agli ingressi degli ospedali, competenza dei Direttori Generali;
3. immediata e certa denuncia all’Autorità Giudiziaria da parte dei Direttori Generali contro chi si rende responsabile di danneggiamento o violenza sulle cose e sulle persone.
4. monitoraggio semestrale, da parte dei Prefetti, dei sistemi di sicurezza messi in essere dai Direttori Generali, attraverso la costituzione di un Tavolo permanente.
5. elaborazione di una norma che, oltre al risarcimento dei danni materiali e fisici alle persone, preveda sanzioni penali dure e processi per direttissima con pena certa a carico dei danneggianti;
6. chiusura immediata dei presidi di Pronto Soccorso che non rispondono ai requisiti infrastrutturali riguardanti l’organizzazione del triage e l’esistenza di validi e riconosciuti sistemi di controllo.