Oggi, 21 giugno, nell’emisfero boreale è il giorno con più ore di luce dell’anno, ovvero, il solstizio d’estate. Per molti popoli del mondo, dall’Europa alla Cina e ai nativi americani, a questa ricorrenza sono legati riti ancestrali e festeggiamenti antichissimi.
Molti Paesi dell’Europa settentrionale considerano il solstizio – dal latino solstitium, composto da “sol”, Sole, e “sistere”, fermarsi – un momento di metà estate e lo festeggiano come tale, in modo simile al nostro Ferragosto. In Svezia è festa durerà da oggi, venerdì 21 giungo, fino a domenica 23 giugno. In Gran Bretagna “la Notte di mezza estate”, resa celebre dalla commedia di Shakespeare, è quella che precede il 24 giugno. Il Cristianesimo ha legato il solstizio estivo alla figura di San Giovanni, fissando la data della sua nascita e la sua festa il 24 giugno, cioè a sei mesi di distanza dalla nascita di Gesù. Il nome della festa di San Giovanni in molti Paesi slavi, chiamata di Ivan Kupala, rivela in modo chiaro la commistione tra il santo cristiano (Ivan è il nome slavo di Giovanni) e una antica divinità pagana, Kupala. Anche in molte altre mitologie pagane si trovano divinità collegate al solstizio estivo. Nell’antica Roma c’era una festa di origine etrusca dedicata al dio Summano.
Così in molti Paesi, compresa l’Italia, la festa che ufficializza l’avvento del solstizio è diventata quella associata a San Giovanni.
I festeggiamenti hanno tratti comuni, con falò, danze e salti sul fuoco. Un’altra tradizione molto diffusa dai Paesi del nord all’Italia è la raccolta delle erbe, che avrebbero maggiori poteri curativi e anche magici. Nei Paesi dell’Est viene chiamata Notte di Tvorila (notte di vigilia) e ha alcuni tratti simili alla notte di Halloween, con l’uso di fare scherzi da parte dei ragazzi.
La celebrazione più famosa del solstizio d’estate è però quella che avviene a Stonehenge, in Inghilterra. Migliaia di persone, soprattutto di gruppi new age e neopagani, si radunano per vedere sorgere il sole tra le pietre del sito neolitico, che potrebbe aver avuto la funzione di osservatorio astronomico (benché la posizione dei monoliti non sia più, con ogni probabilità quella originaria). Lo stesso avviene nell’altro sito preistorico di Avebury, dove si trova un cerchio di pietre più antico di quello di Stonehenge e di cui pure non si conosce la reale funzione.