Era agli arresti domiciliari dallo scorso 20 luglio, il consigliere comunale della cittadina lombarda di Voghera, ovvero da quando uccise un extracomunitario con un colpo di pistola.
E’ tornato libero Massimo Adriatici, l’ex assessore alla Sicurezza del comune di Voghera. L’uomo, nella piazza della cittadina lombarda, uccise con un colpo di pistola Meardi Youns El Bossettaoui, marocchino di 39 anni. Scaduti i termini di custodia cautelare per il reato di eccesso colposo di legittima difesa contestato al politico della Lega.
Sul fronte delle indagini, il gip del Tribunale di Pavia ha messo a disposizione delle parti un altro video riguardante l’inchiesta sulla morte del 39enne. Le immagini sono quelle riprese da una telecamera presente nella zona di piazza Meardi a Voghera, dove la sera del 20 luglio si consumò il delitto.
Arrestato per omicidio volontario, l’indagine è poi subito virata nell’accusa meno pesante di «eccesso colposo in legittima difesa». Adriatici, fin dai primi momenti ha dichiarato di aver sparato per «errore» mentre cadeva dopo una spinta, al marocchino senzatetto di 39 anni, Youns El Boussettaoui, che stava infastidendo alcuni clienti del bar della piazza del paese.
«Ho tirato il grilletto per sbaglio, mentre cadevo, dopo uno spintone, non volevo», si è difeso così Adriatici che si è autosospese dalla carica di assessore alla sicurezza. 47 anni, stimato avvocato di Voghera, con un passato da poliziotto in città e che poteva ora detenere e portare in giro la pistola Calibro 22 con la quale ha ucciso il 39enne.
Poco dopo le 22 dello scorso 20 luglio, Adriatici è arrivato in piazza Meardi davanti al bar perché El Boussettaoui, 39enne con diversi precedenti a carico, tra cui resistenza, spaccio, porto di armi atte a offendere, «faceva ciò che faceva di solito», stando alle parole di alcuni testimoni. Ossia, stava importunando gli avventori e Adriatici, dopo aver chiamato la polizia e aver litigato con lui, ha tirato fuori la pistola, carica e col colpo in canna. Colpo che, a suo dire, sarebbe partito «per errore» mentre stava cadendo, spinto dal marocchino che si era accorto che aveva allertato le forze dell’ordine.
L’ex assessore è tornato in libertà lo scorso 20 ottobre per la scadenza dei termini della misura cautelare fissati dalla legge, in quanto la contestazione a lui mossa dalla Procura è di natura colposa e quindi il periodo stabilito dalle norme è di tre mesi dal momento dell’arresto. La difesa aveva presentato richiesta per la messa in libertà prima della scadenza dei termini, istanza approvata anche dalla Procura, ma il Gip di Pavia l’aveva respinta. Intanto, si attende la data del 6 dicembre quando secondo le previsioni è in programma l’audizione della terza testimone presente la sera dell’accaduto nell’ambito dell’incidente probatorio disposto per raccogliere i resoconti di chi ha assistito all’uccisione di El Boussettaoui.
I primi due testimoni avevano raccontato di aver visto che Adriatici ha sparato a El Boussettaoui quando era a terra, con la parte offesa sporta sopra di lui in modo che i busti dei due erano quasi paralleli.
Inizialmente si era diffusa la voce che il Ministero dell’Interno avesse disposto l’assegnazione di una scorta per Adriatici, per sventare il pericolo di vendette e ritorsioni, ma la notizia è stata smentita dall’avvocato dell’ex assessore alla sicurezza del comune di Voghera.