Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato una nuova ordinanza che entrerà in vigore da lunedì 1 novembre fino a venerdì 31 dicembre.
La nuova ordinanza vieta il consumo di bevande alcoliche nelle aree pubbliche e aperte al pubblico dalle 22 alle 6, divieto di assembramenti e obbligo di utilizzo della mascherina in luoghi anche all’aperto dove non può essere garantito il distanziamento sociale o in presenza di assembramenti.
In particolare, l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto segue le misure già previste a livello nazionale dall’ordinanza del ministro della Salute del 27 agosto che viene espressamente richiamata nel provvedimento firmato da De Luca.
I dispositivi di protezione individuale vanno indossati in ogni luogo non isolato (come centri urbani, piazze, lungomari) nelle ore e in situazioni di affollamento, quando si è in fila, si visitano mercati o fiere, si partecipa a eventi, si attende un mezzo di trasporto. Il provvedimento è stato firmato alla luce dell’attività di monitoraggio del trend relativo alla diffusione dei contagi da parte dell’Unità di crisi regionale secondo cui “l’attuale situazione epidemiologica registra una inversione di tendenza con l’arresto della decrescita dei contagi e, in controtendenza rispetto alle rilevazioni a supporto degli ultimi provvedimenti, un aumento degli stessi”.
“La regione Campania – si legge nell’ordinanza – sta registrando un nuovo progressivo incremento dei casi covid19 nelle ultime settimane, con particolare recrudescenza negli ultimi giorni caratterizzato da una diffusione relativamente omogenea di fasce di età seppur con maggiore interesse delle fasce giovanili, over 65 e fragili, che impone di rafforzare le misure di prevenzione e protezione”.
Le misure di contenimento sono state quindi ribadite “in considerazione della necessità di avviare un programma di terze dosi di vaccino che risultano, da evidenze scientifiche, potenziare la protezione contro il covid19, nonché in relazione all’avvicinarsi della stagione climaticamente più sfavorevole per soggetti fragili a causa di un incremento delle affezioni delle vie respiratorie, nonchè del previsto rientro in presenza dei lavoratori degli uffici pubblici”.