Da Caserta arriva una favola dei tempi moderni, in perfetto spirito natalizio.
41 anni lui, 21 lei. Francesco e Carla si sono conosciuti a Pasqua, in circostanze tutt’altro che convenzionali. Lei finì in un pozzo e lui, vigile del fuoco di professione, le salvò la vita. Da quel momento, non hanno mai smesso di restare in contatto e quando la giovane ha appreso che adesso è Francesco ad avere bisogno d’aiuto, non ha avuto dubbi sul da farsi e non ha esitato a tendergli la mano, proprio come ha fatto lui quando l’ha messa in salvo.
Da salvata a salvatrice, la 21enne Carla Cappaverde di Casaluce (Caserta), che nel giorno di Pasqua, lo scorso 4 aprile, fu salvata dal vigile del fuoco napoletano Francesco Di Somma, 41 anni, dopo che era caduta in un pozzo artesiano di 20 metri, nel cortile della casa dei nonni. A distanza di pochi mesi, a ridosso del Natale, è il pompiere ad aver bisogno di aiuto, dopo aver scoperto di essere affetto da una rara malattia, la emoglubinuria parassostica notturna, e di aver bisogno di trasfusioni per vivere.
“Donerò il mio sangue, è il minimo che io e la mia famiglia possiamo fare per lui”, ha annunciato la 21enne, dopo aver accolto l’appello social del fratello del vigile del fuoco.
“Inavvertitamente sono passata sopra il pozzo artesiano nel cortile della casa dei nonni, – ricorda Carla Cappaverde in un’intervista rilasciata a Il Mattino. – La grata ha ceduto ed io sono caduta giù di colpo. Il pozzo è dismesso da anni, ma c’era dell’acqua, un paio di metri, che ha attutito la caduta. Sono stati chiamati i vigili del fuoco e lui, Francesco, si è calato con l’imbracatura, mi ha aiutato ad imbracarmi a mia volta e siamo risaliti insieme issati con delle corde”.
“Quando ho capito che doveva calarsi nel pozzo – continua il racconto della giovane – gli ho chiesto scusa per il fastidio che stavo dando proprio nel giorno di Pasqua e lui, per sdrammatizzare, mi ha risposto: sto venendo a prenderti per i capelli”.
“Io e Francesco siamo rimasti in contatto soprattutto tramite i social. Qualche giorno fa ho saputo direttamente da lui di questa sua necessità dopo essergli stata diagnosticata questa rarissima malattia. Mi sono sentita spiazzata, ho avuto un brivido come se la notizia fosse riferita a un famigliare. Immagino come si senta in questa situazione, ha due figli piccoli e credo che non stia vivendo un bel momento, per questo abbiamo deciso di attivarci per far sentire concretamente la nostra solidarietà”, conclude la 21enne.
Una malattia rara, uno su 500mila è affetto da emoglubinuria parassostica notturna. Il vigile del fuoco ha raccontato ai media che per sopravvivere ha bisogno di trasfusioni e che verrà sottoposto a un trapianto di midollo, ritenendosi un miracolato per il fatto che i suoi due fratelli siano entrambi compatibili.
Per aiutarlo è necessaria una donazione di sangue di qualsiasi gruppo.