Elpidio D’Ambra, il manovale 31enne fermato ieri per l’omicidio di Rosa Alfieri, la ragazza trovata senza vita nell’abitazione di Grumo Nevano, ha confessato di aver ucciso la 24enne, ma nega di aver tentato di violentarla.
Il delitto si è consumato nell’appartamento di proprietà del padre della 24enne che D’Ambra aveva preso in affitto da 15 giorni. Il 31enne, arrestato dopo meno di 24 ore di latitanza, ha riferito agli inquirenti di essere stato spinto ad uccidere la giovane da “voci nella mia testa”.
L’uomo aveva fatto perdere le sue tracce dopo l’omicidio, avvenuto nella serata di martedì 1 febbraio, ed è stato bloccato intorno alle 18.30 del giorno seguente, mercoledì 2 febbraio, nei pressi dell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta. Dopo aver trascorso la notte in strada, D’Ambra si è recato all’ospedale della periferia occidentale di Napoli per farsi visitare. Gli agenti di polizia presenti nel nosocomio hanno riconosciuto il ricercato grazie alle foto segnaletiche diramate immediatamente dopo il delitto, non appena l’assassino di Rosa ha fatto perdere le sue tracce.
D’Ambra ha confessato davanti al sostituto procuratore di Napoli Nord di aver ucciso la figlia 24enne del suo padrone di casa.
Il 31enne è stato individuato anche grazie alla testimonianza del tassista che l’ha accompagnato a comprare dei vestiti nuovi. Dopo aver lasciato il cliente, ha avvertito il 113. D’Ambra, dopo una notta passata a girovagare, durante la mattinata di mercoledì 2 febbraio si era disfatto degli abiti che indossava e del cellulare. Solo dopo, colto da malore, è andato all’ospedale dove è stato riconosciuto dalla polizia.
Nel pomeriggio di martedì il corpo di Rosa, 23 anni e un lavoro nella tabaccheria del fidanzato, viene trovato privo di vita nell’appartamento del vicino di casa in via Risorgimento. Dell’uomo però nessuna traccia. C’è solo il cadavere della ragazza riverso sul letto. Nessuna ferita visibile ma – dicono poi i medici – segni di strangolamento.
Inizia la caccia all’uomo. Emerge che il vicino di casa abitava in quell’appartamento da pochi giorni, lo aveva preso in affitto da un parente della ragazza. La palazzina intera è di proprietà della famiglia Alfieri. Immediate le ricerche avviate dalle forze dell’ordine che nell’arco di meno di 24 ore hanno portato all’arresto del 31enne, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Poggioreale, in attesa dell’udienza di convalida del fermo.
Proseguono le indagini per accertare il movente dell’omicidio e tutte le circostanze relative alla fuga del 31enne.