Non è bastata la notizia dell’assegnazione della scorta a Don Maurizio Patriciello per sedare gli animi della camorra nel parco verde di Caivano.
A meno di un mese di distanza dall’esplosione di un ordigno artigianale all’esterno della chiesa del Parco Verde di Caivano, dove Don Patriciello è impegnato da anni per espletare il suo ruolo di sacerdote, stamane, sabato 2 aprile, è stato affisso un cartello minatorio all’esterno dello stesso cancello che fu danneggiato dall’esplosione della bomba carta lo scorso 12 aprile, giorno del compleanno di Don Maurizio.
“Bla, bla, bla. Pe mo”, questa la scritta riportata sul cartello affisso al cancello della chiesa del Parco Verde di Caivano, unitamente a dei disegni simili a pistole.
Un messaggio esplicito: “fino ad ora abbiamo chiacchierato”, un monito che lascia presagire l’intenzione di passare ai fatti.
Un episodio maturato all’indomani della decisione del comitato di sicurezza di assegnare la scorta a Don Patriciello. Il sacerdote originario di Frattaminore è infatti sotto protezione dallo scorso giovedì 31 marzo.
Pochi giorni fa, in segno di solidarietà con il sacerdote, la Commissione antimafia si è voluta riunire proprio nella sua parrocchia.
“Non ho mai avuto paura e continuo a non avere paura. Io faccio il parroco e continuerò a farlo”, ha detto don Maurizio Patriciello. “I carabinieri stanno cercando di interpretare il senso di questo messaggio – ha detto all’ANSA don Maurizio mentre si stava recando in caserma – di certo è un cartello che arriva dopo il mio incontro di ieri con il ministro Lamorgese, dopo la visita qui dell’Antimafia”.