A poche ore di distanza dall’agguato in cui ha perso la vita il giovane Alessio Bossis, il 22enne raggiunto da sette colpi di pistola a Volla nel tardo pomeriggio di lunedì 24 ottobre, allo scoccare della mezzanotte nel rione Lotto O, il bunker del clan De Luca Bossa hanno preso il via i festeggiamenti per il compleanno di Anna De Luca Bossa, detenuta e condannata all’ergastolo per l’omicidio del boss dei Barbudos Raffaele Cepparulo e del 19enne Ciro Colonna, vittima innocente della criminalità.
Malgrado la donna sia stata condannata al carcere a vita in via definitiva e si trovi in regime detentivo dal 2018, nel rione in cui la sua famiglia è ancora radicata allo scoccare della mezzanotte di martedì 25 ottobre hanno preso il via i festeggiamenti introdotti da una carrellata di fuochi d’artificio di circa 15 minuti.
Un fragoroso spettacolo pirotecnico voluto per annunciare “il giorno di festa” celebrato in casa De Luca Bossa in collegamento in videochiamata con la detenuta, malgrado la morte violenta di un giovane che ha iniziato la sua ascesa camorristica proprio avvicinandosi ai rampolli del clan Minichini-De Luca Bossa, maturata poche poche ore prima.
Un omicidio eclatante che ha scosso le coscienze di dozzine di giovani, contigui alla malavita e non. Bossis era conosciutissimo nel quartiere e la sua personalità forte e carismatica gli aveva consentito di fare breccia nei cuori di molti coetanei. Il suo assassinio ha sconcertato i ponticellesi, soprattutto per la giovane età di Bossis che ha intrapreso le infime vie della camorra malgrado provenisse da una famiglia onesta e benestante.
Molti abitanti del quartiere hanno accolto con commozione la notizia dell’omicidio del 22enne, nonostante si trattasse di un soggetto notoriamente ben addentrato nelle dinamiche camorristiche locali. I ponticellesi sono stanchi di assistere alla morte violenta di giovani e dinanzi alla ferocia della camorra che seguita a divorare le vite di quei ragazzi, non possono fare altro che lasciarsi sopraffare da un sentimento di rabbiosa rassegnazione e impotenza.
Tutt’altro clima, invece, quello che si respirava in quelle stesse ore tra le mura di casa De Luca Bossa. I vertici della cosca non hanno reputato opportuno annullare il festeggiamento in forma di rispetto per la morte del giovane Bossis, sopraggiunta nelle ore precedenti e anzi, mostrano sui social tutta la loro gioia nel celebrare il compleanno della lady-camorra ergastolana.
Prima i fuochi d’artificio che allo scoccare della mezzanotte hanno squarciato il clima di macabro silenzio introdotto dall’agguato in cui ha perso la vita Bossis poche ore prima, quando il cadavere del giovane era ancora riverso al suolo ed erano in corso i rilievi del caso da parte degli inquirenti, poi il video-tributo pubblicato sui social e che ritrae i membri della famiglia De Luca Bossa mentre ridono e cantano, riuniti intorno ad una torta in collegamento in videochiamata con Anna De Luca Bossa, nelle stesse ore in cui si susseguono i frame scelti dalla fidanzata e dagli amici del 22enne per ricordarlo.
Dolore e lacrime su un fronte, risate e baccanali sull’altro. Una condotta che non è passata di certo inosservata, proprio perché Bossis era notoriamente vicino e contiguo al clan De Luca Bossa, almeno in passato. I rapporti si sarebbero incrinati già nel periodo in cui il 22enne era ancora detenuto, in virtù di screzi di poco conto sorti con Christian Marfella che si sono ulteriormente inaspriti quando Bossis è stato scarcerato, fino a creare una frattura insanabile che lo avrebbe indotto ad allontanarsi dai De Luca Bossa. Un rumors che ha tenuto banco per tutta l’estate e che è diventato ancor più insistente in seguito all’agguato sventato da Marfella nel Rione De Gasperi, in un primo momento attribuito a Bossis, poi le quotazioni dei De Martino hanno preso il sopravvento. L’unico dato che emerge con certezza dalle dichiarazioni di chi certe dinamiche le vive e le respira molto da vicino è la scissione voluta da Bossis che lo vedeva avviare un percorso autonomo, animato dall’ambizioso intento di fondare un clan tutto suo.
La condotta adottata dai De Luca Bossa nelle ore successive all’omicidio di Bossis ha riportato alla mente di tanti abitanti del Lotto O quello che accadde nel 2016, all’indomani dell’omicidio Colonna-Cepparulo al quale Anna De Luca Bossa partecipò nelle vesti di filatrice, indicando ai killer Michele Minichini, figliastro della De Luca Bossa e ad Antonio Rivieccio, oggi collaboratore di giustizia, la presenza del boss dei barbudos nel circolo ricreativo di proprietà del nipote Umberto De Luca Bossa nel plesso P4 del rione. Un agguato in cui perse la vita anche un 19enne abitante del Lotto O, presente sul luogo dell’agguato insieme ad alcuni amici, intento a giocare al biliardino quando i sicari fecero irruzione nel circolo ricreativo simulando una rapina. Durante la fuga, il giovane Ciro Colonna perse gli occhiali da vista e istintivamente si chinò per recuperarli. Antonio Rivieccio ipotizzò che il 19enne intendesse raccogliere un’arma per replicare al fuoco e gli sparò un colpo che lo raggiunse dritto al petto e non gli lasciò scampo.
Poche ore dopo i funerali del 19enne che si celebrarono nella chiesa del rione Lotto O, la famiglia De Luca Bossa festeggiò la vigilia di una comunione con tanto di serenata neomelodica e l’immancabile pioggia di fuochi d’artificio.