Avrebbe estorto denaro ai senzatetto e ai parcheggiatori abusivi che orbitano nella zona della stazione centrale di piazza Garibaldi a Napoli, senza farsi scrupoli ad aggredirli, se si rifiutavano consegnargli il denaro: queste le accuse che pendono sul capo di Gennaro Damiani, in arte Genny Fenny, il cantante neomelodico arrestato a Napoli.
Secondo le indagini condotte dalla Polizia Ferroviaria, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Damiani avrebbe svolto una capillare attività di estorsione nei confronti di mendicanti e parcheggiatori abusivi, chiedendo una percentuale sui loro guadagni nei pressi della Stazione Centrale di Napoli.
I tanti indigenti che militano in quella zona erano costretti a consegnare parte degli esigui guadagni a Damiani, seppure si trattasse di pochi spiccioli, frutto di un compassionevole atto di carità.
In particolare, Damiani è accusato di rapina, estorsione, violenza privata aggravati dal metodo mafioso. Le indagini sono scattate quando una presunta vittima di estorsione avrebbe denunciato alle forze dell’ordine di essere stata picchiata dal Damiani perché si era rifiutata di consegnargli la sua percentuale sui proventi dell’attività svolta in veste di parcheggiatore abusivo. Non si tratterebbe di un caso isolato, a quella denuncia infatti se ne sono poi aggiunte altre analoghe, motivo per il quale Damiani è stato iscritto nel registro degli indagati.
L’aggravante del metodo mafioso è stata riconosciuta per il fatto che Damiani avrebbe minacciato le vittime dichiarando di appartenere a un clan mafioso radicato nella zona delle cosiddette “Case Nuove”, dicitura con la quale si indica l’area compresa tra la stazione di Porta Nolana e l’ospedale Loreto Mare.
Secondo la ricostruzione fornita dalle vittime, Damiani non avrebbe esitato nel passare alle cattive maniere, quando non si vedeva consegnare la somma di denaro pretesa.
Nel 2011 Damiani si recò al Pronto Soccorso dell’ospedale Pellegrini per farsi medicare delle ferite da arma da taglio, giudicate guaribili in 10 giorni dai medici ai quali dichiarò di essere stato vittima di un accoltellamento nella stessa zona finita nel mirino degli inquirenti: la stazione centrale di piazza Garibaldi. Damiani riferì di essere stato aggredito da tre persone che non conosceva alla fermata dell’autobus che si trova nei pressi della libreria Feltrinelli.
Diversi lettori ci hanno segnalato un video pubblicato da Damiani su TikTok lo scorso ottobre, in cui si vantava di aver ritrovato Alessia, una giovane senza fissa dimora scomparsa e intercettata da quest’ultimo proprio nella zona della stazione di Piazza Garibaldi di Napoli.
La giovane ragazza, originaria di Ischia, trasferitasi a Napoli dopo essersi fidanzata con un ragazzo di Ponticelli, iniziò a mendicare e a dormire per le strade del quartiere della periferia orientale, una volta terminata la loro relazione. In questo frangente sarebbe poi finita tra i tanti senzatetto che stanziano nei pressi della stazione di piazza Garibaldi. Quando è rimasta incinta, Alessia è diventata il caso mediatico, portato alla ribalta sui social network da parte di chi la cercava con insistenza per aiutarla, malgrado la giovane manifestasse palesemente ben altra volontà. Nei video visualizzati e commentati da migliaia di persone sui social network, Alessia scappa, sembra perfino spaventata e chiede con insistenza di non essere ripresa.
Nel video segnalato alla nostra redazione, pubblicato dall’account “Genny Fenny official” riconducibile a Gennaro Damiani, quest’ultimo si vanta dell’”impresa” portata a compimento, essendo riuscito a rintracciare la ragazza, su richiesta di un suo amico. Il fatto che la giovane si trovasse proprio nella zona in cui Damiani estorceva denaro ai senzatetto, secondo quanto emerso dalle recenti indagini, ha destato non poco scalpore.