Simone Isaia è stato condannato a 4 anni di reclusione e 4mila euro di multa. Una condanna pesante e ingiusta
Simone Isaia ha bisogno di essere curato non del carcere.
Continua la raccolta firme e iniziative di mobilitazione a favore di Simone Isaia, il giovane senzatetto, incensurato e con gravi problemi psichici, accusato di aver dato fuoco il 12 luglio 2023 all’opera La Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto in Piazza Municipio a Napoli.
Simone Isaia, il senzatetto di 32 anni che avrebbe incendiato lo scorso 12 luglio la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto in piazza Municipio, è stato condannato a sei anni di reclusione, e solo grazie al processo celebrato con rito abbreviato, ha potuto usufruire dello sconto di un terzo della pena, diventando così quattro anni di reclusione e 4mila euro di multa.
Il Giudice per le udienze preliminari ha confermato così appieno la richiesta della procura, riconoscendo l’imputato colpevole di incendio e distruzione di beni culturali.
Isaia dopo un primo momento in cui era stato recluso nel carcere di Poggioreale, si trova ora ai domiciliari in una comunità di Salerno. Ora rischia di nuovo di tornare in carcere.
Dopo questa sentenza, i promotori dell’appello lanciato il 2 agosto 2023
“Simone Isaia ha bisogno di essere curato non del carcere.”
intendono continuare la mobilitazione affinché il senso della Giustizia si colleghi in pieno alla Legge, applicata, in questa vicenda, in modo abnorme, con una condanna smisurata e una pena pesante e insostenibile per Simone Isaia, che è incensurato, senza fissa dimora e con una forte sofferenza psichica. Quattro anni di reclusione e 4mila euro di multa.
“Simone Isaia ha bisogno di essere curato non del carcere.”
E per questo chiediamo per Simone che:
1. Gli sia revocata la misura cautelare in carcere
2. Di sostenere il suo percorso di cure psichiatriche in una comunità terapeutica
3. Di predisporre l’attivazione dei servizi sociali nel suo percorso di cure e di reinserimento sociale.
4. Che gli sia assegnato la possibilità di lavori socialmente utili per costruire un percorso di inserimento nella società da uomo libero e autonomo, affinché questa sia una buona occasione per Simone Isaia per riannodare i fili della sua vita e riprendere il cammino di un giovane dedito al lavoro, alla realizzazione dei suoi sogni, all’amicizia.
5. Sia fatta chiarezza su un’opera, La Venere degli Stracci, ufficialmente trattata come ignifuga, ma che invece bruciò per intero in pochi minuti.
Questa mobilitazione, oltre a voler essere un tempo di solidarietà per Simone Isaia, vuole anche essere un momento di riflessione per prendere coscienza della condizione delle carceri in Italia, fatta di sovraffollamento, mancanza di cure e di percorsi rieducativi e di lavoro.
Questa è l’occasione per dimostrare che sappiamo fare comunità per Simone Isaia e i tanti carcerati, senzatetto, malati mentali, drogati, e i bambini poveri.
Promuovono l’iniziativa: Iod edizioni, Pastorale Carceraria della Chiesa di Napoli, Associazione Liberi di volare, Chiesa Cristiana Evangelica Libera di Casalnuovo, United Colors of Naples, Tribunali138
Primi firmatari: Francesco Testa, Don Franco Esposito, Pasquale Testa, Salvatore Manzi, Ciro Pellegrino, Raffaella R. Ferré, Maria Rosaria Vado,Luciana Esposito, Gix Musella, Francesco Dandolo, Vincenzo Sbrizzi, Sergio D’Angelo, Gianlivio Fasciano, Martina Antoci, Nino Daniele, Silvia Camerino, Franco Mennitto, Ida Biglietto, Piero Antonio Toma, Luciano Ferrara, Maria Rizzi, Dacia Maraini, Giulio Cavalli.
Per firmare la petizione clicca qui.