L’indirizzo marchiato con una bomboletta spray sulle pareti di un rudere fatiscente è diventata l’immagine iconica dell’abusivismo che dilaga in via San Michele, 20 a Ponticelli.
Quella in atto tra gli eredi della defunta occupante abusiva di un appartamento della zona è diventata una vera e propria soap opera che ha preso il via a settembre del 2022, quando la disputa è sfociata in un tentato omicidio. Non potendosi rivolgere a un notaio, trattandosi di un immobile che non può definirsi di proprietà della donna deceduta in quanto occupato abusivamente, i potenziali eredi si sono battuti senza esclusione di colpi per avanzare pretese sull’appartamento. Motivo per il quale sono venuti alle mani in più circostanze.
In questo clima, lo scorso anno, presero il via alcuni lavori di edilizia, senza alcuna autorizzazione. Lavori che s’interruppero bruscamente in seguito alla pubblicazione di alcuni articoli in cui il nostro giornale dava risalto alla vicenda, ma che sono poi regolarmente ripresi poco dopo.
Contattata dalla nostra redazione, lo scorso 4 gennaio, la polizia municipale di Barra-San Giovanni comunicò che la segnalazione era già stata presa in carico nei mesi precedenti ed era già stata inoltrata all’autorità giudiziaria e una volta ultimato l’iter burocratico, i caschi bianchi avrebbero provveduto a rendere esecutivo il provvedimento di sequestro ed eventuale abbattimento. Mancano ormai pochi giorni alla fine del 2023 e nell’arco dei 12 mesi trascorsi, la polizia municipale, in via San Michele, non si è mai vista.
I residenti in zona riferiscono che i lavori di ristrutturazione sono ormai volti al termine e la famiglia che intende occupare l’abitazione avrebbe già provveduto ad effettuare l’allaccio dell’acqua.
I caschi bianchi della VI Municipalità, contattati per l’ennesima volta dalla nostra redazione, spiegano di non essere a conoscenza della vicenda, complici i trasferimenti e i cambi al vertice del comando della polizia municipale della VI Municipalità, avvenuti nell’arco dei mesi trascorsi. Allo stato attuale, non ci sono notizie certe in merito all’avanzamento della pratica volta a far scattare prima i sigilli e poi l’abbattimento dell’immobile abusivo di via San Michele. In sostanza, dagli uffici della polizia municipale della VI Municipalità di Napoli comunicano che la questione è di stretta pertinenza del reparto dedito all’antiabusivismo edilizio, i cui dipendenti dovrebbero recarsi sul posto per appurare l’illecito. Premessa necessaria e imprescindibile per far scattare i sigilli e sequestrare l’area interessata. E’ la Procura a disporre l’abbattimento, dopo aver ricevuto l’informativa di reato. In casi eccezionali, l’iter può essere velocizzato se il Comune di Napoli autorizza l’operazione di abbattimento.
In sostanza, i caschi bianchi possono solo effettuare dei controlli e disporre un eventuale sequestro, qualora venga rilevato l’illecito. In circostanze ordinarie, subentra la Procura che dopo aver visionato gli atti stabilisce il da farsi. Una trafila burocratica che ha agevolato il proseguimento dei lavori in via San Michele, in assenza di un intervento risolutivo da parte delle autorità preposte.
Gli agenti della Polizia Municipale operanti nell’area orientale di Napoli si sono impegnati a fornire a stretto giro informazioni più dettagliate circa lo stato di avanzamento dell’iter burocratico in corso e nel quale i residenti in zona continuano a riporre grandi aspettative, affinché possa tradursi in un provvedimento finalizzato ad infliggere una sonora lezione ai cultori dell’illegalità.