Ponticelli si appresta a celebrare “un Natale da record”: quello targato 2023 verrà ricordato come quello introdotto dal maggior numero di reati violenti. Mai così tanti furti e rapine, mai così tante estorsioni. A raccontarlo sono i protagonisti diretti della “strage degli innocenti” attualmente in corso: commercianti e cittadini, stanchi di vivere sotto la costante minaccia della camorra, ma troppo impauriti per mettere nero su bianco le vessazioni subite. Di contro, senza una notizia di reato che possa dare il là alle indagini, le forze dell’ordine possono fare ben poco per arginare la situazione.
Un triste primato che si aggiunge al lungo elenco di record negativi, anche su scala internazionale, come quelli che riguardano la dispersione scolastica e la percentuale di “Neet“, giovani di età compresa tra i 15 e i 23 anni che non studiano e non lavorano. Premesse che ben spiegano come e perché la criminalità seguita a dilagare tra le strade di un quartiere recentemente tornato alla ribalta per l’ennesimo fatto di cronaca eclatante: l’aggressione all’inviato di “Striscia la notizia” Vittorio Brumotti che lo scorso 11 dicembre ha rischiato il linciaggio da parte di una delegazione di abitanti del “parco di Topolino”, uno dei tanti rioni del quartiere dove la droga rappresenta il cuore pulsante dell’economia locale. Non a caso decine di persone, tra le quali molte donne, si sono scagliate contro Brumotti e la troupe del tg satirico di canale 5 per ‘difendere’ la fonte di guadagno che garantisce un’entrata sicura.
Lo spaccio di stupefacenti, tuttavia, non è l’unica spada di Damocle che pende sul quartiere. Lo testimoniano i cittadini che da settimane non fanno altro che raccontare di aver subito o assistito a rapine violente. Un rituale che storicamente e da tempo immemore si ripete a ridosso delle festività natalizie, quello che vede schizzare alle stelle le statistiche relative ai reati predatori. Nel mirino della criminalità non solo automobili e scooter, numerose attività commerciali del quartiere sono state letteralmente saccheggiate. Furti compiuti di notte e che vedono ignoti introdursi nei negozi più quotati per prelevare merce costosa, ma anche rapine violente. Diversi cittadini raccontano di aver assistito a scene brutali. Dipendenti presi in ostaggio, pestaggi, minacce urlate senza mezzi termini. Sono solo alcune delle scene di guerriglia urbana che si sarebbero verificate di recente.
Una mattanza silenziosa che si consuma quotidianamente tra le strade del quartiere della periferia orientale di Napoli dove la camorra, non a caso, ha smesso di sparare, come a voler “spegnere i riflettori” auspicando così in una maggiore discrezione per privilegiare i reati predatori. Anche sul fronte estorsioni si registrano dati allarmanti. Complice l’uso di metodi violenti che hanno letteralmente seminato il panico tra gli esercenti che pertanto sembrano restii a denunciare, la camorra di Ponticelli si appresta a vivere un Natale particolarmente ricco.
Tra i commercianti del quartiere cresce la paura e dilaga l’omertà: molte vittime del ricatto estorsivo della camorra, negano addirittura di aver ricevuto la visita degli emissari del clan.
Uno scenario che si registra anche oltre i confini del quartiere: nei comuni limitrofi, infatti, si respira una realtà tutt’altro che dissimile.