L’Albero della Rinascita: uno speciale albero di Natale decorato con gli auguri e i desideri dei pazienti e di medici, infermieri, operatori.
Da un’idea del coordinatore infermieristico Domenico Buonanno, durante le festività natalizie presso il reparto di Ematologia del Trapianto del Cardarelli è stato allestito l’Albero della Rinascita che raccoglie le “Goccioline di Natale”: disegni, pensieri, desideri, citazioni, messaggi di affetto e di auguri, sia dei pazienti che vivono in prima persona l’esperienza della malattia, del ricovero in camere sterili e del trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE), che del personale sanitario.
Quest’ultimo ha un ruolo ancora più importante e fondamentale in questo periodo dell’anno, non solo nel prendersi cura del paziente da un punto di vista clinico e assistenziale, ma anche nel riempire con emozioni positive quel senso di vuoto legato all’inevitabile tristezza del dover trascorrere le festività natalizie in ospedale, lontani dagli affetti dei propri cari, dal clima delle festività e dal calore delle proprie abitazioni.
Dopo il direttore Generale, nel giorno di Natale, anche la direzione sanitaria e infermieristica hanno fatto visita all’albero e appeso una propria dedica.
Inoltre tutte le articolazioni con le quali si interfaccia il programma trapianti tra cui, la direzione medica, la farmacia, le dietista, centro trasfusionale, Umaca, il picc team, la radiologia, anche la rsu aziendale, hanno aderito all’iniziativa riempendo la gocciolina di Natale con un proprio messaggio per i pazienti e per il personale.
Più che un albero un concetto, un progetto emozionale con obiettivo quello di provare ad umanizzare le cure creando attorno al paziente un clima confortante, di empatia, ascolto e vicinanza per trasmettere la gioia e il calore delle festività.
Un modo anche per rafforzare sempre più quel legame tra i professionisti, pazienti e familiari e sensibilizzare la popolazione alla donazione.
Per tali pazienti il trapianto di CSE corrisponde ad una vera e propria rinascita.Infatti è consuetudine per loro festeggiare due compleanni, quello anagrafico legato alla nascita e quello del trapianto legato al giorno dell’infusione; ecco il motivo dell’Albero della Rinascita che richiama l’albero circolatorio dove le “Goccioline di Natale” simboleggiano proprio le cellule staminali.
Perché per chi lavora in ospedale Natale non è solo il 25 dicembre ma ogni volta che un paziente rinasce.Il Programma Trapianti di Cellule Staminali dell’Ospedale Cardarelli conta circa 80 trapianti all’anno e dal 2019 effettua anche trapianti allogenici da qualsiasi tipo di donatore e fonte di cellule staminali. Presso il centro, attivo da 20 anni, sono stati eseguiti oltre 900 trapianti autologhi.I trapianti allogenici di CSE, circa 30 all’anno, consistono nella reinfusione di cellule staminali ematopoietiche (CSE) di un donatore sano in un ricevente malato, che è stato “condizionato” cioè preparato con la somministrazione di chemioterapia o radioterapia ad alta intensità. Sono circa 50 all’anno i trapianti autologhi effettuati presso il reparto per la cura di leucemie acute, linfomi, mielomi e aplasie midollari. In caso di trapianto autologo le cellule vengono prelevate dal midollo osseo del paziente, che è quindi allo stesso tempo donatore e ricevente.
Queste procedure sono oggi impiegate nel trattamento di molte patologie ematologiche, non solo neoplastiche.Il Cardarelli ha ottenuto recentemente l’autorizzazione regionale per ultimare il percorso di qualifica per l’erogazione della terapia cellulare con le Car-T, cellule che, modificate in laboratorio, agiscono come piccoli killer delle cellule neoplastiche