Le tradizioni che circondano il Natale sono molte, alcune delle quali contraddittorie, ma le decorazioni sono sempre state una parte centrale della celebrazione. In molte nazioni, la tradizione di ornare la casa con rami veri e vischio, vanta radici antichissime, al pari dell’utilizzo di un abete vero.
Proprio come i rami dell’abete si seccano, tutti questi elementi perdono gradualmente la loro bellezza una volta terminata la stagione delle feste. Ma quando si toglie l’albero di Natale? La tradizione vuole che tutte le decorazioni vengano rimosse la dodicesima notte dopo il 25 dicembre, tra il 5 e il 6 gennaio. Questa data corrisponde al viaggio dei Re Magi, che arrivarono solo 12 giorni dopo il giorno di Natale per portare i loro doni di oro, incenso e mirra. Le luci decorative servivano quindi come guida per i Re Magi mentre si dirigevano verso le case per portare i loro doni. Rimuoverle prima di questa data segnerebbe quindi la fine prematura del loro viaggio.
Secondo antiche tradizioni risalenti al IV secolo, decorare la casa con elementi naturali come il vischio o l’agrifoglio era una pratica comune, e per una buona ragione. Si credeva comunemente che gli spiriti vivessero all’interno di questi elementi e che accoglierli in casa durante l’inverno offrisse loro calore e protezione. Era quindi un dono agli spiriti della natura offrire loro una casa. Il problema era che questi spiriti dovevano tornare alla terra da cui provenivano una volta terminate le feste. Se all’Epifania erano ancora presenti all’interno della dimora, lo spirito non aveva un posto dove fuggire e scompariva.
La sua scomparsa impediva alla natura di fiorire l’anno successivo e, di conseguenza, i raccolti soffrivano, portando con sé la loro parte di carestia. Era quindi essenziale disfarsi delle decorazioni nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, abbastanza tardi per guidare i Magi e abbastanza presto per non oscurare l’Epifania e riportare gli spiriti sulla terra.