Quella di Daniele Giampietro, 28enne originario di Secondigliano, può definirsi una favola moderna. Una storia condita di entusiasmo, talento e voglia di riscatto che ben racconta come e quanto sia difficile per un ragazzo nato in un contesto periferico che poco o nulla ha da offrire ai giovani, trovare una strada che sappia portarlo lontano dal disagio sociale e dalla criminalità in cui ben più facilmente restano imbrigliati i giovani nati nelle cosiddette “realtà difficili”.
“La mia passione è nata dalla voglia di riscatto – racconta Daniele Giampietro – sono cresciuto in una zona di Secondigliano, Via Vanella Grassi, che per i primi 10 anni del nuovo millennio non è stato il luogo più bello in cui poter vivere e crescere, anzi. Parliamo di un luogo balzato a gli onori di cronaca per la celeberrima “faida di Scampia”. Da casa mia, purtroppo, quello che vedevo era spaccio, situazioni degradanti e disagianti. Questa situazione sociale poco felice mi ha portato ad esprimere il disagio personale e la mia felicità interiore attraverso il disegno. Non volevo essere come le persone che vedevo da casa mia e non volevo finire nello stereotipo di Secondigliano/camorra, che purtroppo ci è stato affrancato addosso come una pesantissima etichetta. Quindi, mi sono creato una bolla, nella quale c’ero solo io, i miei disegni ed i miei sogni. Alla fine, quella situazione critica mi ha dato la forza di reagire creando qualcosa di bello che poi, inaspettatamente, è diventato il mio lavoro.
Ho fatto un percorso molto articolato, fatto di balzi in avanti e balzi indietro. Data la situazione economica familiare, non proprio delle più rosee, ho iniziato a lavorare prima di studiare, anche per aiutare la mia famiglia e quindi ho iniziato a fare qualche lavoretto proprio inerente alla moda.
Molti mi chiedevano: “Perché non studi? Perché non ti proponi all’accademia della moda?”, ma essendo di base molto insicuro e timoroso pensavo: “l’accademia costa, e mica questi qua prendono me che non ho soldi e che sono di questo quartiere?”
Poi un giorno, per pura casualità, vidi che la Regione Campania metteva a disposizione dei corsi su design e modellistica della calzatura. Una volta svolti i colloqui, venni preso quasi all’istante. Frequentai questo corso per sei mesi, dove ho avuto modo di far vedere chi ero e cosa ero in grado di fare, avendo l‘opportunità di conoscere le prime persone che hanno iniziato a credere in me e che tuttora mi supportano e sono al mio fianco. Quando il corso stava per terminare, venni a conoscenza di un concorso presso l’Accademia della Moda di Napoli, la IUAD, aperto anche ai non studenti interni all’accademia, al quale si poteva accedere per vincere una borsa di studio.
Forte del supporto dei miei amici e del mio compagno decisi di candidarmi e dopo due giorni, con enorme stupore, ricevetti la telefonata che mi avvisò di essere arrivato primo aggiudicandomi quindi la borsa di studio che mi dava l’opportunità di accedere al corso triennale presso la IUAD. Ho intrapreso così questo percorso di studi straordinario che mi ha offerto delle grandi opportunità e mi ha aperto le porte di un mondo al quale non avrei mai potuto immaginare di riuscire ad accedere.
Durante il percorso accademico sono riuscito a farmi notare, mi venne così data la possibilità di conoscere un’azienda leader del settore della calzatura di lusso internazionale con sede in Campania che mi ha assunto.
Da quando lavoro per questa azienda, la mia vita è cambiata, sono diventato il designer del brand D. MILANO, collaboro con i più grandi fornitori per marchi di lusso e le mie collezioni hanno fatto il giro del mondo, le nostre opere sono apparse anche su riviste importanti e di caratura internazionale.
Per me è ancora tutto nuovo e non smetto mai di studiare e di appagare la mia instancabile voglia di imparare ed acquisire nuove competenze e nozioni. Per noi giovani di Secondigliano e non solo, non è facile realizzare i sogni perché ci sono poche opportunità, quindi l’unico modo che abbiamo per riuscirci è essere ostinati, insistere e avere anche qualcuno che ti supporti.
Io sono una persona insicurissima, non avrei mai pensato che io, Daniele da Secondigliano, senza soldi ma, solo con il mio ricco bagaglio di sogni e con la mia voglia di emergere, avrei realizzato quello che ai miei occhi appare come una sorta di miracolo. La vivo anche come una sorta di rivincita per il posto da cui provengo che, nel bene o nel male, ha inciso in modo determinante sulle mie scelte e su quello che sono riuscito a realizzare.
E devo dire che se ci sono riuscito è stato anche grazie al mio compagno Marco che da 11 anni è sempre al mio fianco, non facendomi mai mancare il suo supporto incondizionato.
Quello che mi sento di dire ai miei coetanei e ai ragazzi che partono dalla mia stessa condizione è di investire su sé stessi, credere nel proprio talento qualunque esso sia e circondarsi di persone in grado di sostenerli sempre. Date valore a voi stessi, credeteci e coltivate quel sogno che potrebbe diventare il vostro lavoro. Ovviamente un ragazzo da solo non ce la fa e io spero che si crei attorno ai loro desideri una comunità capace di farli emergere che sia la scuola o la famiglia, basta che non abbandonati a sè stessi.”