All’indomani del fermo di Francesco Pio Valda, il 20enne accusato di aver ucciso il 18enne Francesco Pio Maimone lo scorso 20 marzo a Mergellina, il capo della Squadra Mobile di Napoli, Alfredo Fabbrocini, ha incontrato stampa per chiarire la dinamica della vicenda e fornire informazioni circa l’esito delle indagini che in meno di 48 ore hanno chiuso il cerchio intorno al colpevole.
«C’è stata tanta omertà – ha raccontato Fabbrocini -. Tra i giovani presenti pochissima collaborazione. Anche testimoni amici della vittima non hanno collaborato».
«L’autore del reato viene da una famiglia mafiosa – ha sottolineato Fabbrocini – e ci sono elementi che possono ricondurre queste dinamiche a un contesto di criminalità organizzata». La rissa, secondo quanto ricostruito, sarebbe scoppiata tra due gruppi di giovani, originari rispettivamente dei quartieri Barra-San Giovanni e Rione Traiano, per una scarpa sporcata inavvertitamente da un cocktail o da un pestone. Dalle parole, il 19enne è passato subito ai fatti, estraendo una pistola, detenuta illegalmente e non ancora trovata, e ha esploso colpi prima in aria poi ad altezza uomo verso uno dei rivali, colpendo però il 18enne che era in compagnia di amici.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il presunto autore dell’omicidio del 18enne, sarebbe in seguito rientrato nel suo quartiere di origine, Barra, accompagnato da una persona a lui vicina, che lo ha caricato su una macchina dopo gli spari. La Squadra Mobile lo ha rintracciato nel pomeriggio di martedì 21 marzo nel quartiere Ponticelli, dove si nascondeva a casa di alcuni conoscenti.
Il capo della Squadra Mobile ha sottolineato l’estraneità alla vicenda della vittima, al pari del suo status di incensurato. Secondo quanto emerso dalle indagini, Francesco Pio Marmone, probabilmente, non si è neanche accorto di quello che stava accadendo a pochi passi da lui, mentre era intento a mangiare noccioline con gli amici.
“Abbiamo modo di credere che la vittima non si sia accorta di nulla. I protagonisti della lite erano circa dieci, tutti giovanissimi. Da un lato c’erano ragazzi di Barra-San Giovanni, dall’altro persone di Rione Traiano. Una lite cominciata per futili motivi. Dalla ricostruzione effettuata emerge che il giovane fermato avrebbe sparato prima in aria e poi tra la folla. Francesco Pio Maimone è stato colpito in maniera accidentale, non era l’obiettivo del colpo. Si stava allontanando dalla scena”.