Triste primato per i bambini campani. Secondo i dati riportati durante la ‘Settimana della prevenzione’, circa il 6% dei bimbi di età compresa tra gli 8 e 9 anni in Campania sarebbe in sovrappeso o a rischio di diventare adulti obesi. A confermarlo sono i numeri dell’indagine condotta dai Ministeri dell’Istruzione e della Salute relativi al 2014.
A Città della Scienza a Napoli si è evidenziata la necessità di ridimensionare l’ago della bilancia dei piccoli cittadini partenopei. E’ importante a tale fine, divulgare presso i genitori il senso di responsabilità per l’educazione alimentare dei figli. Sembrerebbe infatti che solo il 29% delle madri pesa la quantità di cibo dei propri piccoli. Solo il 41% delle mamme di bimbi fisicamente poco attivi, ritiene che la propria prole necessiterebbe di maggiore attività fisica.
Grado di istruzione e condizioni economiche influiscono sugli stili di vita alimentari delle famiglie e dei rispettivi bambini. Sembra infatti che il sovrappeso dilaghi nei nuclei familiari con basso indice culturale e scarso reddito. La divulgazione in campo medico dei rischi per la salute su pazienti obesi, è dunque necessaria per invertire la rotta dell’obesità infantile. Scuola, genitori ed istruzione vanno pertanto coinvolti in un programma di informazione su alimentazione e salute, da divulgare in maniera capillare ai piccoli abitanti campani.