Tommaso Primo, classe 1990, scrittore dall’età di tredici anni, prediligendo l’uso della lingua napoletana. Nel 2011 pubblica il suo primo singolo, “Canzone a Carmela”, prodotto da Luciano Liguori, voce e basso de “Il Giardino dei semplici”.
Seguirà, all’uscita del disco, uno Street Tour che lo porterà ad esibirsi nelle piazze delle principali città italiane. E’ nel 2013, però, che con il brano “Gioia”, duetto con il cantautore e poeta senegalese Ismael, riesce ad inserirsi prepotentemente nel panorama della musica emergente campana. Il videoclip del brano in questione, raggiunge un buon successo di visualizzazioni sulla piattaforme digitale Youtube, riuscendo a conquistare la proiezione quotidiana negli schermi delle stazioni ferroviarie partenopee. Nello stesso anno pubblica il suo primo EP, Posillipo Interno 3, prodotto da Oscar Montalbano.
A fine novembre 2015 esce il suo primo album “Fate, Sirene e Samurai” prodotto dalle etichette Full Heads e Arealive.
Giovedì 3 dicembre alle 18:30 presso lo Spazio Nea sarà presentato “Fate, sirene e samurai”, l’album d’esordio del cantautore napoletano Tommaso Primo, prodotto dalle etichette partenopee FullHeads e AreaLive e distribuito da iCompany: dieci storie moderne, intense e delicate, che rimandano al mito, alla fiaba e alla canzone classica napoletana. Ad introdurre la presentazione Gianni Simioli; ospite della serata, Dario Sansone, frontman dei Foja, che con Tommaso interpreta nel disco il brano “Bumba meu boi”. Un disco in cui la world music incontra il pop, e che già nel titolo mostra la sua originalità sonora, fatta di contaminazioni tra diverse culture. Si parte dalle “fate” che richiamano il tropicalismo del Brasile, nei testi come nella musicalità. Immancabili le “Sirene” di tradizione napoletana. L’album è infatti interamente cantato in dialetto, che ne impreziosisce la narrazione, e partenopei sono i featuring con Dario Sansone, Fede’n’Marlen e il pianista e compositore Danise, oltre al legame con il sound popolare che è presente nei temi trattati, nel linguaggio e nelle ambientazioni di alcuni brani. Infine l’esotismo dei “samurai”, un omaggio al Giappone come simbolo dell’unione tra tradizione e modernità. Il cinema felliniano, i testi di Caetano Veloso e la genialità di Disney ispirano un disco che vuole cantare l’amore, ma anche l’immigrazione, la guerra e i valori dettati dalla natura, attraverso metafore e suggestioni, che scorrono nel perfetto accordo tra parole e musiche, arrangiate dal produttore artistico Enzo Foniciello, in arte Phonix.